E’ diventato quasi un gioco: segnalare gli errori che i giornalisti commettono nei loro pezzi quando parlano di tecnologia. La discussione era partita dal blog di Alessandro Longo, alimentata da una risposta di Vittorio Zambardino sul proprio blog e rinforzata da una recente bloggata di Massimo Mantellini, che riporta la seguente frase di Vittorio Zucconi su Repubblica:
“Il fatto che navigare su Internet attraverso qualsiasi motore di ricerca, si tratti della regina Google con i suoi quasi due miliardi di contatti alla settimana o delle concorrenti Yahoo, Msn, Aol, Safari e altre non garantisce alcun anonimato ai navigatori, e’ risaputo.”
L’errore è grossolano (Safari non è un motore di ricerca) e il tema è caldo: per parlare di Internet e tecnologie, è necessario conoscerle? Alessandro Longo dice la sua ed io sono sostanzialmente d’accordo.
Lo scorso anno un pezzo sui cellulari-spia di Panorama mi ha fatto rizzare i capelli (ne avevo appena scritto anche io…). Per parlare di cose che non si conoscono, meglio documentarsi prima. Questo vale in qualsiasi campo, non solo per Internet e tecnologie. E vale anche per i comunicatori di mestiere: note agenzia di PR abbreviano in comunicati tecnici i Megahertz con mhz (MHz) e i milliampere/ora con mah (mAh). Basterebbe fare una ricerca sul Web (con il noto browser Safari :-P) per non sbagliare.
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