Nella giornata di ieri, l’eterno balletto sul futuro dei patti tra Olimpia, la cassaforte-holding che detiene il 18% di Telecom Italia, e i soci bresciani di Hopa è terminato. La società fondata da Chicco Gnutti uscirà dal patto. A “cacciare” Gnutti da Olimpia lo stesso Tronchetti Provera, che probabilmente non vuole legare il proprio nome (e quello di Pirelli) alle vicende giudiziarie Antoveneta-BNL in cui è coinvolto il fondatore di HOPA.
Ed ora? Possibile un patto tra le banche che siedono in HOPA (Mps, Antonveneta, Bpi e Unipol) e i due soci “forti” di Olimpia, Pirelli ed Edizione Holding. Si parla di una scissione di HOPA, con cessione del 16% di Olimpia a questa newco HOPA2 delle banche (ma senza Gnutti) e nuovi patti per Telecom Italia. Un divorzio da 600 milioni di euro per Pirelli ed Edizione Holding, ostacolato sia dalla lentezza delle banche (che per procedere alla nascita della newco hanno bisogno del via libera dei rispettivi CdA) sia dalla possibile disputa legale sul valore delle azioni Telecom da liquidare.
Una situazione davvero ingarbugliata, spiegata in dettaglio in questo pezzo. Intanto il titolo Telecom soffre in Borsa.
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