Lavora con il piccì stanca e stressa.
«Lavorare nel settore dell’Information Technology è molto stressante per due ragioni principali. La prima è che la gente nell’informatica ha a che fare con problematiche tecniche, che di solito sono sotto enorme e continua pressione per quanto riguarda i tempi di consegna e causano frustrazione: è richiesto un miglioramento perenne di software e hardware, anche se, magari, sono appena stati aggiornati un paio di mesi prima. Secondo: l’informatica costringe ad avere a che fare con gli utenti finali, gente che usa la tecnologia. E poichè la maggior parte degli addetti IT sono giovani e appartengono alla Generazione X o alla nuova Generazione MySpace, e gli utenti finali assistiti sono di solito invece i Baby Boomers o gli antesignani della Generazione X, c’è un problema di comunicazione tra generazioni diverse che non parlano la stessa lingua. Il linguaggio dev’essere comprensibile, libero dai termini tecnici e lento, altrimenti non si assimilano le informazioni. Deve anche permetterci di mettere le mani in pasta e non costringerci a rivolgersi ogni volta agli esperti per risolvere i problemi». (ne parla con Dominguez Hills, autore del libro «TechnoStress», la giornalista Anna Masera su La Stampa)
… e adesso scusatemi, torno a coltivare il mio orticello!
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