Su Nòva, il segretario generale della Radio Nazionali Associate Sergio Natucci delinea il futuro delle frequenze digitali per la radio.
Giustamente ricorda che la televisione ha conquistato la maggior parte delle frequenze disponibili, ma con l’accordo di Ginevra (GE06) anche la radio dovrebbe avere più spazio.
Su un punto non sono d’accordo: Natucci sostiene che il DMB è meglio del DVB-H perchè usa un quarto delle frequenze. Il dato in sè non è sbagliato, ma non dà l’idea del perchè l’Europa abbia scelto il DVB-H.
Rispetto al T-DMB (che è a banda stretta, 1,7 MHz), il DVB-H è a banda larga (8 MHz), il che significa migliore resilienza. Il DVB-H riceve meglio anche in situazioni critiche (tre livelli di codifica di errore contro i due dello standard “coreano”) e , a parità di investimento, offre una capacità di 4-5 volte superiore al DMB. Sullo stesso Multiplex, il DMB offre 4-5 canali, il DVB-H può arrivare a 40.
In altre parole, può essere vero sotto certi aspetti che il DMB usa meglio le frequenze, ma in termini di rapporto capacità/investimento il DVB-H vince. Poi ovviamente ognuno tira l’acqua al proprio mulino…
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