Interessante spunto:
A proposito di Bluetooth, ho un nuovo interessante tema che vorrei approfondire, ho letto il tuo articolo riguardo le leggi sullo spam in Italia.Il fenomeno che sto osservando è il “proximity marketing“, ovvero l’invio via bluetooth di messaggi promozionali agli utenti che passano vicino a questi “diffusori” di spam. Lo spammer non detiene liste di dati e nemmeno indirizzi email, poi non c’è costo né a carico suo né degli utenti, praticamente sembra davvero l’ultima arma definitiva degli spammers. Volantinaggio classico via telematica. Ma ai miei occhi diciamo pure che questa è sempre e cmq comunicazione indesiderata e non consentita a livello filosofico di Opt-In. Senza contare che ora è un fenomeno nuovo e poco diffuso ma se ingrana potrebbe essere davvero fastidioso per i continui bombardamenti indesiderati.
La questione è tutt’altro che banale: esistono già numerose soluzioni sparamessaggi (Toothspace, BlueADV ed altri). Sono poco utilizzate (probabilmente perchè il bersaglio su cui colpire è risibile), ma potrebbero esserlo maggiormente in futuro. E’ lecito? Non sono un giurista, per cui tento di rispondere con il buon senso.
Non c’è a mio parere trattamento, nè lecito nè illecito, di dati personali: si manda un messaggio pubblicitario nell’etere, chi ha un terminale in grado di riceverlo e dimostra la volontà di accettare messaggi (ad esempio lasciando Bluetooth attivo e telefono visibile) si becca la pubblicità. E’ un po’ come girare con la radio accesa e il volume elevato per poi lamentarsi che si riceve musica. La legge sulla privacy insomma non si può tirare in ballo.
La buca della lettere serve per la posta ordinaria o anche per la pubblicità? Un volantino nella buca va bene, 100 volantini no perchè impediscono di ricevere altra posta? Probabilmente di cavillo in cavillo si può arrivare ad affermare che non tutti gli aspetti del marketing via Bluetooth siano leciti. O forse no.
Ma il punto è che una pubblicità troppo aggressiva ed invasiva finisce per infastidire ed essere controproducente. Una via di mezzo potrebbe essere l’invio di pubblicità legata a promozioni particolari: solo così si incentiva l’utente a tenere Bluetooth accceso (personalmente o è inattivo, o comunque il telefonon è invisibile). Tu ricevi il messaggio, io ti offro uno sconto del 10%. Sempre che gli utenti accettino di diventare “bersagli mobili always on“, cosa di cui dubito fortemente.
la storia è come un pensolo.
dopo un periodo di far west assisteremo a telefonino con software capace di bloccare i messaggi spammatori.
e il cerchio sarà chiuso.
come al solito tecnologie capaci di connettere tutto e tutti, a causa del mal comportamento di pochi, devono essere castrate e limitate e perdono il loro vero scopo.
quindi la domanda è: ha senso comprare un telefonino CARO e poi infarcirlo di protezioni etc etc quando basta prendere un telefonino base quasi regalato? Io personalmente non spenderei mai più di 50 euro per un telefonino. ci dimentichiamo che serve per telefonare? foto, agende,… ma CHISSENE!
In realtà i messaggi sono già bloccati: Bluetooth disattivo o cellulare invisibile 🙂
Sono uno sviluppatore del sistema BlueADV. Il problema da te avanzato è stato il primo ad essere trattato nella progettazione del nostro software.
Come te, non siamo giunti a nessuna risposta. I propositi che ci hanno convinto ad andare avanti sono che:
– non trattiamo minimamente dati sensibili…
– ogni messaggio inviato ad un cellulare, deve essere SINGOLARMENTE accettato dal destinatario…
– gli invii sono programmati in modo da non inviare mai lo stesso messaggio allo stesso destinatario ed inoltre tra due messaggi differenti inviati ad uno stesso destinatario deve intercorrere un timeout fissato.
Dico tutte queste cose non tanto per fare pubblicità, tanto per dimostrare che in un progetto come il nostro è di vitale importanza non essere invasivi, ma anzi rende il servizio il più utile possibile.
Roberto, grazie dei dettagli. Lo scorso anno avevo visto una piattaforma di DynamicFun (Stefano Colonna e Vittorio Bertola), anche loro erano stati molto attenti alla questione dei dati personali.
La pubblicità via Bluetooth rimane per me un oggetto misterioso: su due piedi non so dire quanto sia oggi percorribile (pochi terminali che viaggiano con Bluetooth attivo e device visibile), ma d’altro canto non mi piace chiudere a pripori la porta in faccia ad idee che sono comunque interessanti.
Insomma, ci aggiorniamo tra un annetto ma sarebbe oggi curioso capire se qualcuno ha già acquistato e usa soluzioni di questo tipo 🙂
>una pubblicità troppo aggressiva ed >invasiva finisce per infastidire
Questa è secondo me una regola della pubblicità che prescinde dal mezzo promozionale. Quello che conta è il contenuto e l’aggressività della stessa.
Personalmente dalla buca getto via con fastidio il volantino promozionale di Toscano che vuole comprare la mia casa ma aspetto con ansia il pieghevole di mediaworld e il giornale dell’Ikea.
Se via bluetooth posso ricevere contenuti utili resterò on è farò il sacrificio di buttare via quelli della suoneria di Leone di Lernia.
Il discorsi è lungo e secondo passa attraverso le vie del marketing più che su quelle del tech. Ci torneremo sopra fra un po’ credo.
“passa attraverso le vie del marketing più che su quelle del tech”: vero, la tecnologia è un mezzo a servizio del marketing.