Ieri, tra i commenti di questo post di Massimo, scrivevo che era tutto confermato: la finanziaria modifica la norma sul diritto d’autore introducendo il concetto di “rassegna stampa a pagamento”.
Lo avevo letto su qualche quotidiano, ma non ero riuscito a recuperare il pezzo. Lo faccio oggi, dal Sole24Ore:
“Nella parte dell’editoria, il decreto prevede che i soggetti che realizzano la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali corrispondano agli editori un compenso per le opere da cui sono tratti. La misura del compenso è concordata con le associazioni di categoria”
Per chi si intende di legalese, ecco l’articolo incriminato:
1. All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941 n.633, dopo il comma 1, e’ aggiunto il seguente:”I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalita’ di riscossione sono determinate sulla base di accordi fra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui al comma 2 dell’articolo 1 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.29″
Insomma, tutto come sembra: la rassegna stampa diventa a pagamento…
by Loud
07 Ott 2006 at 18:34
chiariamo solamente che la modifiche interesserà gli editori tra loro e non i blogger o gli utenti che riportano testi per discuterli o criticarli…
infatti la modifica va letta con il resto della legge sul diritto d’autore .
per chiarimenti ho scritto questo post
ciao.
by Anonymous
26 Ott 2006 at 18:20
dunque non è possibile fornire (a pagamento)un servizio di rassegna stampa…giusto?
by Anonymous
26 Ott 2006 at 19:01
riformulo meglio la mia domanda: si può offrire un servizio di rassegna stampa a pagamento considerando che i quotidiani on line sono loro stessi a pagamento?
by Massimo Cavazzini
27 Ott 2006 at 08:00
pagando 🙂
scherzi a parte, pur non essendo un giurista, io l’ho intesa così: se usi articoli pubblicati per fare soldi (ripubblicandoli, vendendoli, utilizzandoli a fini di lucro), devi dare una parte dell’incasso all’editore del materiale usato.
comunque è ancora tutto in discussione (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1708726&r=PI)