La causa da 500 milioni di euro intentata da Vodafone contro Telecom Italia è ancora in corso e già ne arriva una seconda.
L’ex Omnitel porta infatti in tribunale l’ex monopolista per riuscire a lanciare nei tempi previsti la nuova offerta Vodafone Casa. Quella, per intenderci, che permette di usare la portabilità del numero per trasferire il numero fisso sulla sim del telefonino.
Vodafone Italia, come tutti i gestori mobili, ha anche una licenza di telefonia fissa. E vuole poter quindi gestire le numerazioni fisse (011,02,06,0xx) “rubate” a Telecom grazie alla nuova offerta. Telecom sostiene che il numero fisso deve rimanere sulla linea fissa, non può migrare sul cellulare. Ed è così che il caso approda in tribunale.
La resistenza di Telecom è presto spiegata: mentre per offrire ULL fisso servono nuovi investimenti in strutture (ecco perchè le reti ULL sono ancora poco diffuse e i clienti che hanno “staccato il canone” sono meno di un milione nonostante le prospettive di risparmio), per offrire il passaggio del fisso sul mobile non servono ulteriori investimenti. Vodafone (Wind, 3) hanno già la rete, hanno già la licenza, hanno già una base clienti: al costo di una piattaforma software possono fare concorrenza a Telecom anche sul mercato della telefonia fissa.
Piccola nota a margine: come accade per l’ULL di linea fissa, è probabile che coloro che decidono di portare il numero fisso sul cellulare poi non possano più seguire il percorso inverso. Chi oggi si stacca da Telecom per passare all’ULL di Wind, Fastweb o Tiscali, nel caso voglia poi tornare a Telecom perde il numero. Sono rari i casi in cui Telecom riassegni al cliente che rietra il “vecchio” numero fisso che aveva in ULL con la concorrenza.
Per non parlare dei passaggi tra ULL di gestori diversi: il cliente Fastweb non può passare a Wind mantenendo il numero, il cliente Wind non può passare a Tiscali mantenendo il numero, e così via. Questo non è frutto di una lacuna normativa: al costo di circa 10 euro Iva inclusa, il listino Wholesale di Telecom Italia prevede la migrazione di un numero tra due gestori ULL. In sostanza, un cliente ULL Wind portrebbe portare il numero all’ULL di Tiscali, se solo Wind e Tiscali volessero.
Questa e’ la ennesima dimostrazione che la base dell’impianto regolamentare non funziona.
Come si fa a vietare il trasferimento di chiamata ? (sia in entrata, ma anche in uscita ?)
Eh, di cose che non funzionano ce ne sono parecchie 🙂
Io comunque preferire in linea di massima che il numero 0x indichi un fisso e il numero 3xy un mobile, almeno fino a quando le chiamate verso fissi e mobili avranno costi diversi.
Anche io sono dell’idea che è necessario per l’utente sapere se chiama un numero fisso o mobile, anche perchè grazie alle varie flat e al voip le chiamate costano pochissimo.
Una Precisazione, chi chiama un cellulare con numero fisso, paga la telefonata verso numerazione fissa, perciò se hai un contratto voip per chiamate gratuite a i fissi la cosa è positiva.
Saluti a tutti
Arluc