Ma cosa dice davvero la Commissione Europea sull’ormai annosa questione dei costi di ricarica?

Quando sentirete per l’ennesima volta che “l’Unione Europea ha deciso di intervenire” (insieme alla seconda cosa non vera, ovvero che “il costo di ricarica è un’anomalia italiana”), potete tranquillamente citare questa lettera dell’Unione Europea:

A nome del Commissario alla concorrenza Neelie Kroes, il direttore del DG alla concorrenza Michael Albers ha sottolineato nella sua lettera che spetta alle autorità italiane intervenire sullaquestione. La questione dei costi di ricarica deve essere “affrontata dalle autorità nazionali essendo queste posizionate meglio per investigare la questione”, per il fatto che “il centro di gravità della presunta anomalia è il territorio italiano”. AGCOM e AGCM “hanno infatti il compito di monitorare il mercato e di intervenire a livello regolamentare (o sulla base della normativa a tutela della concorrenza) qualora sia ritenuto necessario. Pertanto, sulla base dell’azione intrapresa dalle Autorità italiane, la Commissione non intende analizzare la compatibilità dei costi di ricarica dei telefoni mobili italiani con la normativa comunitaria”.

9 pensiero su “Costi di ricarica, cosa dice davvero l’UE”
  1. sono due, le chiavi di lettura di quanto hai menzionato. una e’ la tua, l’altra dice “dell’affare se ne occupi l’agcom e l’antitrust italiana”. lo ha detto anche la kroes oggi quando ha ripetuto “si tratta di un problema su cui deve agire l’authority italiana, certamente lo fara’ presto nell’interesse dei consumatori che hanno diritto di lamentarsi”

    (da un servizio skynews)

  2. analoga risposta “sono affari vostri” (piu o meno) la diede il commissario alle telecomunicazioni Likaanen quando, a suo tempo, feci fare una interrogazione dal deputato europeo Michale Ebner circa il mascheramento delle ultime 3 cifre delle bollette telefoniche.

    Il commissario disse che si, l’utente aveva ragione, il mascheramento è eccessivo e deve essere una scelta dell’abbonato e non un obbligo imposto per legge.

    Tuttavi aggiunse che la materia è di competenza del legislatore italiano. La commissione europea, dopo il mio esposto, invitò anche l’Italia a modificare il decreto legge nel senso predetto (scelta e non obbligo).

    Il Garante della teleco.. ops della privacy, Rodotà, fece finta di interessarsi alla cosa.

    Sono passati anni e ovviamente non s’e’ mossa foglia. Gli italiano sono gli unici fessi in europa ad avere le bollette mascherate. C’est l’Italie.

  3. Io non ho dato chiavi di lettura particolari, ho riportato quanto si legge nella lettera.

    Poichè la prima bufala è stata già smontata settimane fa (non è vero che i costi di ricarica ci sono sono in Italia), mi pareva interessante segnalare che anche la seconda (“l’UE ha detto che interverrà” è uno dei cavalli di battaglia…) non è vera. L’UE ha detto che NON interverrà perchè non è di sua competenza, il che ovviamente non significa che ha detto “è tutto a posto”.

  4. ah ok 🙂

    non so, in effetti, chi abbia detto “la ue interverra’…” anche perche’ la cosa ha davvero poco senso, comunque l’importante sarebbe poter dire “l’autority interverra’ nell’interesse dei consumatori”

  5. Chi l’ha detto? Indovina 🙂

    “Intanto le firme raggiunte sono ormai quasi 600mila sul sito http://www.aboliamoli.eu e si prepara l’invio del secondo plico di firme alla Commissione europea, prima istituzione ad intervenire in merito in seguito alla denuncia del promotore della petizione Andrea D’Ambra, “

    Da notare il “prima istituzione ad intervenire”: già, già, sono proprio intervenuti eh!

  6. Quello che dice Max slla giusta interpretazione da dare all’intervento della UE e sui costi di ricarica anche all’estero è molto corretto.
    Non sono d’accordo, però, con Max quando insiste sul fatto che il consumatore italiano poteva avere delle alternative alla prepagata senza costi di ricarica ma non l’ha volute intraprendere.
    Questo sarà molto vero per consumatori tipo Max o anche molto meno(lui è molto, molto preparato) ma, comunque, molto acculturati in genere, informati in particolare, di una certa giovane età, tempo, coscienza critica, etc.
    La stragrande maggioranza degli italiani si è buttata sul prepagato(questo sì in una misura che non ha riscontri da nessuna altra parte del mondo) per motivi psicologici: è stufa di bollette, da pagare in banca con costi aggiuntivi, che le banche talvolta dimenticano pure di pagare, soprattutto se sei in rosso, con conseguente sospensione, e poi stufa di pagare in anticipo e protestare e avere rimborsi dopo, non avere risposte chiare sulle bollette, ritrovarsi in bolletta tanti servizi e costi e chiamate a numeri mai fatto, esosi, sconosciuti. La gente ha paura delle bollette e una condizione psicologica unica e insormontabile, sarà anche molto colpa di Telecom Italia, degli 899 e di tutto il resto ma è così e basta e allora nessuno deve approfittare più di tanto di questa paura, un po’ va bene ma troppo no, è una questione morale contenere questo fenomeno.

  7. Pierluigi, grazie delle osservazioni e dei giudizi. Il problema allora si sposta: ricaricabile per paura della bolletta, va benissimo.

    Però almeno un minimo il costo lo devi sostenere: dammi 5 euro l’anno e io in cambio ti do la rete, un numero, la possibilità di essere raggiunto e raggiungibile.

    Per me il punto è proprio questo: non vuoi la bolletta, ma un contributo “a fondo perduto” sei disposto a darlo in cambio di un servizio?

    Perchè si può anche citare l’esempio estero (però il 90-95% ha un abbonamento) dove paghi 30 e ti danno 35 di credito, però diciamo che quel credito ti dura 2-3 mesi e poi… o ricarichi o lo perdi. Qui ti chiedo 30, ti do 25 ma per un anno non mi dai più nulla e sei raggiungibile. Se pensi di chiamare tanto, paghi 30 ti do 40 e li usi in un mese. Se pensi di chiamare mediamente, mi dai 90 ti do 90 e li usi nei 12 mesi.

  8. Max,
    perché non hai inserito la lettera INTEGRALE?
    Forse perché li é riportato che l’UE ha scritto alle Authority italiane mentre tu sostieni da sempre il contrario affermando che quella della Commissione era una risposta “standard” mentre sai bene che cosi non è.

    Ecco il testo integrale:

    Gentile sig. D’Ambra,
    La ringrazio per la Sua email del 28 Novembre 2006 indirizzata alla sig.ra Kroes che mi ha chiesto di risponderLe in suo nome. Come nella Sua email inviata al Presidente Barroso in pari data, Lei chiede alla Commissione un commento sull’indagine conoscitiva conclusa dalle Autorità italiane (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – AGCOM e Autorità garante della concorrenza e del mercato – AGCM) sui c.d. “costi di ricarica” per i telefoni mobili. Lei chiede anche di sapere se la Commissione intende intervenire sulla questione.

    Come Lei sa dalla risposta inviataLe a nome del Presidente Barroso, la Commissione ha scritto ad AGCOM e AGCM il 3 Maggio 2006, a seguito della Sua email del 2 Aprile 2006 inviata al Competition Consumer Officer, nella quale Lei denunciava una presunta anomalia italiana sui costi di ricarica per i telefoni mobili. In particolare, la Commissione ha chiesto alle Autorità se avessero intenzione di investigare la questione.

    AGCOM e AGCM hanno risposto con l’apertura di un’indagine conoscitiva congiunta in data 7 Giugno 2006 e conclusasi il 15 Novembre 2006. In base ai risultati dell’indagine è previsto un possibile intervento di AGCOM sui costi di ricarica finalizzato – tra gli altri – a tutelare gli interessi degli utenti. È inoltre specificato che gli operatori dovranno fornire agli utenti informazioni trasparenti sui prezzi e le tariffe delle carte prepagate.

    In virtù del fatto che il centro di gravità della presunta anomalia è il territorio italiano, la Commissione ritiene appropriato che la questione sia affrontata dalle autorità nazionali, essendo queste posizionate meglio per investigare la questione. Infatti, AGCOM e AGCM hanno il compito di monitorare il mercato e di intervenire a livello regolamentare (o sulla base della normativa a tutela della concorrenza) qualora sia ritenuto necessario.

    Pertanto, sulla base dell’azione intrapresa dalle Autorità italiane, la Commissione non intende analizzare la compatibilità dei costi di ricarica dei telefoni mobili italiani con la normativa comunitaria.

    Cordiali saluti,

    Michael ALBERS
    Acting Director “Telecommunications and post, information society Coordination”
    Competition Directorate-General
    European Commission

    Fonte: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1808253&r=Telefonia

  9. COMUNICATO STAMPA – CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE

    ABOLIZIONE DEI COSTI DI RICARICA – CE L’ABBIAMO FATTA!!!!
    La vittoria è degli oltre 800mila firmatari della Petizione Aboliamoli.eu

    Con grande contentezza apprendiamo che l’abolizione dei costi di ricarica è stata introdotta al primo articolo di un decreto legge varato questa sera dal Governo. Finalmente, dopo oltre 9 mesi dal lancio della petizione contro quest’anomalia tutta italiana dal sito http://www.aboliamoli.eu che ad oggi ha raccolto oltre 800mila firme, grazie anche al sostegno ricevuto da Beppe Grillo e da organi di informazione come Punto Informatico, Consumi & Consumi (Rainews24) e Mi Manda Raitre, tra i primi a sostenerci in tempi non sospetti, arriva il momento da noi tanto atteso.
    E’ una grande soddisfazione vedere quest’azione partita dal basso, dalla rete, dai cittadini e dalla gente comune sfociare in una cosi’ grande e bella Vittoria!
    E’ stato necessario l’intervento di un singolo cittadino che ha fatto appello alla Commissione Europea, nonostante le varie istituzioni italiane preposte al controllo e le varie associazioni in difesa dei consumatori affinché si potesse mettere una volte per tutte la parola FINE su quest’anomalia tutta italiana.
    Che gli operatori adesso si adeguino immediatamente e rispettino la legge!
    Generazione Attiva, associazione nazionale in difesa dei consumatori, nata dall’esperienza del promotore della petizione contro i costi di ricarica annuncia che assisterà i propri iscritti nella richiesta di rimborso per tutti i costi di ricarica sostenuti finora da noi cittadini/consumatori. Chiunque voglia aderire può farlo dal sito http://www.generazioneattiva.it
    Questa è stata solo la prima di una serie di battaglie che porteremo avanti, in difesa del cittadino/consumatore, contro i soprusi a cui quotidianamente dobbiamo sottostare.

    Andrea D’Ambra
    Presidente Generazione Attiva
    http://www.generazioneattiva.it

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