Ormai sembra uno standard: il garante per le comunicazioni delibera, Telecom Italia ricorre al Tar del lazio contro la delibera.
E’ successo numerose volte negli ultimi mesi, succede di nuovo: come racconta Il Sole 24 Ore, Telecom Italia, dopo un periodo distensivo nei confronti del regolatore, torna a giocare all’attacco e chiede l’annullamento del provvedimento dell’11 dicembre scorso sugli obblighi relativi ai prezzi al dettaglio della telefonia fissa.
Perchè?
L’Autorità tlc ha stabilito un differenziale ampio tra la terminazione che può richiedere Telecom Italia in quanto operatore dominante (0,35 centesimi di euro al minuto) e quella che spetta ai gestori alternativi (1,54 centesimi con la possibilità di chiedere un incremento se giustificato dai costi).
Tariffe che l’Agcom ha intenzione di parificare tra 5 anni, non adesso.
Ora siamo al secondo capitolo. Infatti nella delibera appena contestata da Telecom, l’Autorità stabilisce che l’ex monopolista non può recuperare sul mercato al dettaglio l’asimmetria tra le tariffe di terminazione. In pratica, non può “rifarsi’ stabilendo dei prezzi differenti per i clienti in base alla rete di destinazione delle loro telefonate.
Di qui, l’ennesimo ricorso al Tar. Per la gioia di Stefano 🙂
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