All’estero si usa da qualche tempo, in Italia ci si affida ancora alla sorte: se – facendo tutti gli scongiuri del caso – vi sentiste male quando siete fuori casa, chi dovrebbero contattare i soccorritori?
La risposta è il classico uovo di Colombo: poichè nel 99% dei casi il cellulare sarà con voi, il numero da chiamare in caso di emergenza può essere memorizzato lì. Sotto la voce ICE, In Case of Emergency: ICE1, ICE2, ICE3 ecc se i numeri sono più di uno. Certo, i soccorritori oggi sfogliano la rubrica magari chiamando “Casa”, “Mamma”, “Papà”, “Ufficio” e così via, ma…
Secondo quanto riportato da Wikipedia e da un articolo BBC, l’idea è stata lanciata nel 2005 dal paramedico britannico Bob Brotchie, che propose l’introduzione della consuetudine di memorizzare, sul telefono cellulare, il numero di un familiare o di un amico da contattare in caso di emergenza (“in case of emergency”, appunto) e qualora la persona coinvolta si trovasse impossibilitata a farlo in prima persona. [via]
by Anonymous
27 Apr 2007 at 10:10
Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile.
Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica.
Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l’idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d’urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.
Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency).
E’ sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla
polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori.
In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc.
Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.
Luca