Se lo scrive Galli della Loggia in un editoriale sul Corriere, perchè non posso mettere ‘un dito nel culo’ come titolo di questo post?
Passaggi come “ha mai provato a mettersi un dito nel culo?” o “pensa che guadagnerebbe di più facendo la puttana?” hanno fatto scoprire bacchettona anche Daria Bignardi (secondo me un po’ lo è sempre stata…).
L’evento però, come fa notare Raffaele, è però trovare YouTube citato alla terza riga.
Insomma, sconvolti dal “culo”, stupiti dalla “puttana”, terrorizzati da YouTube, annichiliti dallo scontro generazionale, noi lettori da tram del Corriere possiamo riporre il giornale e andare in ufficio più tranquilli. Tutto questo sconvolgimento si sarebbe potuto evitare (o avrebbe potuto essere molto più limitato) senza la perniciosa influenza del “permissivismo settantottesco” (sempre lì si va a parare alla fine, guarda tu) e senza l’altro dei grandi mali contemporanei, il “politicamente corretto”, arma tagliente che la destra americana dalla fine degli anni ‘80 ha imparato a usare così bene nelle battaglie culturali.
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