Luca Grivet Foiaia, con cui sto collaborando per per un progetto legato al mondo dei blog, ha scritto un libro dedicato al Web 2.0: “Web 2.0 The Second Internet Revolution”. Così lo presenta il comunicato stampa:
Una guida per tutti, una sintesi divulgativa, organizzata, completa che sarà utile a chi vuole capire, con un minimo d’approfondimento, con che cosa deve o dovrà avere a che fare. Vengono toccati tutti i temi che compongono il fenomeno, bilanciando componente tecnologica e culturale. Il risultato è un vero compendio sul Web 2.0.
La cosa che mi ha incuriosito, oltre alla prefazione di Vittorio Pasteris, è la scritta “200 pagine – €14,85 prezzo versione Beta su Lulu.com“. Versione beta??? Cioè? In pratica l’autore pubblica il libro in versione beta, chi lo compra lo paga a prezzo scontato, se vuole contribuisce a correggere/migliorare/arricchire il testo, poi l’autore decide se stampare una versione finale del libro a prezzo maggiore.
Il libro, sposando la filosofia del fenomeno che descrive, esce in versione Beta. Si tratta, infatti, di una versione completa e dignitosa, ma ancora non definitiva e quindi potenzialmente con alcuni “piccoli bug”. L’idea di base è quella dell’autore che fa tutto: scrive, impagina, fa la grafica e poi, non appena finito il libro, grazie all’utilizzo del servizio print on demand di Lulu, lo pubblica e lo rende disponibile alla vendita online su www.Lulu.com . Lulu si occuperà di stampare e di consegnare anche una sola copia venduta. Successivamente, effettuato il primo periodo di presenza on line e raccolti i feedback dei beta tester (i lettori che possono acquistare il libro ad un prezzo ridotto) ed effettuate le opportune correzioni, si passa alla distribuzione sui canali tradizionali. L’Editore del libro è LULU. In caso di risultato positivi, l’autore può poi liberamente decidere di passare con un editore tradizionale.
Meccanismo interessante, che ne pensate?
by Anonymous
14 Mag 2007 at 08:04
penso che è un meccanismo già vecchio e inadatto al web sia dal punto di vista economico che come operazione culturale. Mancano la gratuità, il wiki (non solo per correggere i “bug” in stile vetero-Microsoft) e il download (anche, ma non solo, in Creative Commons).
by Massimo Cavazzini
14 Mag 2007 at 09:45
Manca la gratuità: punto interessante e controverso, no? Io non abbraccio la filosofia che tutto debba essere gratuito, se qualcuno lavora (nel caso, scrive un libro) non vedo perchè questop lavoro debba essere regalato. Non so, secondo me è la concezione Web=gratis ad essere vecchiotta…