Divertente (e alquanto surreale, per lo meno la materia trattata) il pezzo di Luca su Punto Informatico di oggi:
Può un gatto affacciato alla finestra scatenare una discussione globale su privacy domestica e Primo Emendamento? È quanto sta accadendo in questi giorni negli USA e nella blogosfera dopo che Monty, felino di proprietà di Mary Kalin-Casey, è stato riconosciuto dalla sua padrona intenta a provare il nuovo servizio Street View di Google Maps.”Il mio problema è stabilire dove piazzare la linea che divide una foto di un luogo pubblico dallo zoomare nella vita delle persone” ha detto la stessa Mary al New York Times: “Il prossimo passo potrebbe essere dare un’occhiata ai libri sui miei scaffali. Se lo stesse facendo il governo, i cittadini sarebbero oltraggiati”.
Il servizio di Google permette una “passeggiata virtuale 3D” ed essendo stato costruito con foto reali, permette di zoomare e cogliere numerosi particolari: dal gatto della signora Kalin-Casey ai due personaggi colti ad uscire da un sexy shop.
Ecco dunque comparire un tanga a San Francisco, un meccanico in erba nella stessa città, qualcuno contrario ai limiti di velocità, multe a non finire, pubblicità vietate ai minori, un possibile colpo di fulmine e persino ragazze che prendono la tintarella. Decine di altre segnalazioni sono visibili qui e qui.
Qual è la foto migliore? C’è anche chi ha pensato di indire un bel concorso…
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