Lunghissimo (ed interessante, soprattutto per chi lavora nel mondo della comunicazione) post di Vittorio sul lancio dell’Apple iPhone:
Sotto questo aspetto il lancio con sei mesi di anticipo dell’iPhone sarà nei manuali di marketing del 2012 un capitolo particolarmente importante: come si è riusciti ad usare per la prima volta la rete in ogni suo più piccolo ganglio, nodo, punto di aggregazione e interazione, per diffondere, disseminare, capillarizzare la conversazione attorno al prodotto senza che il prodotto fosse presente.
Ovvero, come riuscire ad attirare l’attenzione, a creare l’attesa, a far parlare del prodotto quando il prodotto ancora non c’è.
Il ghost-marketing è la concretizzazione di una legge umana fondamentale: che desideriamo e vogliamo intensamente tutto ciò che non abbiamo, mentre il possesso estingue il desiderio e apre la strada alla conoscenza critica, alla recriminazione, e, alla fine, al rifiuto.
Jobs non ha fatto l’errore di darci l’Oggetto. Ha lasciato che la nuvola dell’aspettativa si allargasse a dismisura non senza venarla delle cupezze del dubbio.
by markingegno
01 Lug 2007 at 18:38
L’articolo di Vittorio e’ interessante e condivido il suo punto di vista.
Un po’ meno il fatto che l’iphone sia cosi’ *rivoluzionario* sotto tutti i punti di vista.
Il paragone con la 500 mi sembra generoso, ovviamente nei confronti dell’auto, che temo, non potra’ emulare il boom dei tempi che furono, rischiando cosi’ di restare poco piu’ di una simpatica operazione amarcord.