Interessante la ricerca di eMarketer [via Alex] che mostra come tra il 1997 e il 2007 i consumatori statunitensi continuino a fidarsi nello stesso modo – ovvero molto – del passaparola di familiari ed amici (8,6 su una scala di 10).
Diminuisce a 2.2/10 la fiducia riposta nella pubblicità (già, a dire il vero, bassa con il 3.3), bassa anche la fiducia nei blog (2.8/10) mentre molto alta la fiducia in “esperti sconosciuti” (7.9/10) – che a me fa venire in mente il classico esperto che va a parlare in Tv o in radio (l’autorevolezza è data dall’essere presentato come “esperto di”) – e negli insegnanti (7.3/10, in calo).
A livello di tendenze, se il passaparola rimane stabile, perdono i media classici (Tv, giornali e radio) e salgono gli esperti sconosciuti. Non mi pare che i blog possano essere considerati la “causa” di questa diminuzione generalizzata di fiducia (in altre parole non sposon il titolo del post di Alex, “Come cambia la fiducia grazie a internet”), perchè l’unica voce legata direttamente ad Internet prende un misero 2.8 su 10.
by Andrea
20 Ago 2007 at 13:20
E’ un dato interessante e con un’analisi dicotomica di un certo spessore… ossia il fidarsi dell’esperto di che solitamente è così appellato da chi non ci ispira fiducia (massmedia in genere). Particolarmente di peso quello sui blog anche se i dati sono un attimo viziati probabilmente da alcuni fattori esterni in quanto altri professionisti già negli anni scorsi davano (danno) ai blog comunque una maggiore fiducia di quanto non emerga da questo sondaggio. Dal “Blog generation” di Granieri in poi per intendersi…
by Massimo Cavazzini
20 Ago 2007 at 13:32
Secondo me la “maggior fiducia” nei blog è data dai blogger stessi: i blogger si fidano di sè stessi, chi frequenta il Web si fida in genere dei blogger.
Se allarghi il campione di riferimento (come ha fatto – mi pare di capire – emarketer) all’intera popolazione e/o ai fruitori di notizie, l’indice di fiducia nei blog va giù, fino ad arrivare ad un misero 2.8.
Io me lo spiego appunto con l’ampieza del campione: non un’analisi tra gli smanettoni del Web o tra i 25-30enni con un certo profilo, ma un’analisi riferita a (quasi) tutta la popolazione. E in questo campiopne, parecchi non sanno nemmeno cosa sia un blog o ne hanno sentito parlare ma non conoscono0 il fenomeno. Se non lo conoscono, difficile possano concedergli fiducia.
by Stefano Quintarelli
27 Ago 2007 at 20:05
in Italia, >99% delle famiglie ha una TV e ca. 16% hanno Internet.
il campione di base non e’ lo stesso…
(raccomando “lying with statistics”
by Massimo Cavazzini
28 Ago 2007 at 07:48
Vero, i risultati sono influenzati dai media più “pesanti”. Un campione rappresentativo _di tutti i lettori/spettatori_ però non dà lo stesso peso a tutti i media, dà il peso corrispondente, medium per medium. Tu, fruitore di notizie, usi diversi media e ti fidi in maniera diversa del singolo medium usato (partadossalmente, potresti non usare un medium come fonte perchè non ti fidi, potresti non averlo poerchè non lo ritieni affidabile, ecc). Sommando questa fiducia, secondo me il risultato finalepuò essere credibile. No?