Sale il numero delle pratiche di MNP (la portabilità dei numeri di cellulare tra operatori diversi) che Tim, Vodafone, Wind e 3 dovranno gestire. Strade differenziate a seconda delle dimensioni, lo ha deciso il Garante.
Tim e Vodafone dovranno gestire 12.000 richieste al giorno, contro le 9.000 che dovrebbero già gestire oggi. Wind e 3 rimarranno a 9.000, ma dovranno comunicare di mese in mese le richieste ricevute e, se queste saranno superiori a 8.000, automaticamente il mese successivo si salirà a 12.000.
Il tema più rilevante della MNP, però, è a mio parere la retention. E’ cosa nota ormai a tutti che chiedendo la portabilità del proprio numero dall’operatore A all’operatore B, nel tempo tecnico necessario per il passaggio è probabile che l’operatore A faccia un’offerta vantaggiosa al cliente per rimanere e annullare la richiesta di portabilità. Spesso (la tipologia di offerta dipende dal “valore” del binomio cliente-sim) il cliente annulla la portabilità, rimanendo con l’operatore originario.
In linea teorica, questa pratica non è permessa. E’ evidente che questo nel breve crea un vantaggio per il cliente (non a caso ci sono dei veri e propri ‘professionisti della MNP’), ma è altrettanto evidente che gli operatori con le spalle più larghe riescano a fare offerte migliori, magari sottocosto nel breve periodo, pur di trattenere i clienti migliori e non cederli alla concorrenza.
Un operatore che ha un capitale sociale di 2 miliardi di euro circa e che stacca una cedola ai propri azionisti pari a 2 miliardi di euro perchè “ha riserve in eccesso” – insomma ha soldi che escono dalle tasche e non sa più dove metterli – secondo voi non può permettersi di fare dumping più efficace rispetto ad un operatore che ha a malapena raggiunto l’utile o che è ancora in passivo?
by Anonymous
04 Gen 2008 at 12:29
“I professionisti delle mnp” è un fenomeno che si puo e deve arginare magari, ad esempio, cominciando proprio a non rilanciare loro retention avendo comunque i carrier visione del loro continuo “girovagare”. Questo è un fenomeno dannoso un pò x tutti.
In merito alla retention (ma evidentemente questa è una mia personalissima idea) credo che quasi mai ne valga la candela come si suole dire: a promo generalmente a tempo io scelgo con accuratezza soluzioni commerciali proposte in maniera “standard” che mi consentano cioè di trarre convenienza in modo continuativo.
Sull interessante tema lanciato io farei una similitudine un pò con quelle che erano le riflessioni post Bersani. E innegabile che operatori piu consolidati reggano maggiormente l urto ed è altrettanto doveroso da parte dell Authority tenerne di conto. In ogni libero mercato (di qualsiasi settore) un cambiamento delle regole del gioco crea una naturale “selezione” che ha messo in ginocchio peraltro anche insospettabili colossi ma credo che intervenire in maniera istituzionale su queste azioni sarebbe forse un poco “invasivo”
by aghost
04 Gen 2008 at 14:42
in un paese serio dove lo stato proteggesse i cittadini-consumatori, questi non dovrebbero essere, sepmplicemente, ostaggi dei gestori, un parco buoi da indirizzare dove più fa comodo, anche a bastonate se occorre.
Se l’utente potesse cambiare il gestore semplicemente, digitando un codice dal proprio telefono, avremmo questa situazione indecente in cui i gestori fanno carne di porco dei diritti del consumatore?
by Massimo Cavazzini
04 Gen 2008 at 15:42
ghost, va bene dare sempre addosso alle telco ma sai meglio di me che non è possibile la gestione del passaggio “semplicemente schiacciando un tasto”. Sarebbe anche peggio di adesso… no?
Ora il sistema più o meno funziona (con le problematiche di dumping evidenziate nel post) anche se lentamente. A me piacerebe avere suggerimenti per migliorfare l’attuale, non per distruggerlo 🙂
by Dadone
04 Gen 2008 at 16:48
Secondo me un utile miglioramento sarebbe possibile nel campo della trasparenza (regola sempre valida nei confronti del consumatore), ad esempio dando la possibilità al cliente di verificare on-line lo stato della propria richiesta e di monitorarne l’andamento. Oggi i tempi sono assai variabili, magari più brevi di qualche tempo fa ma pur sempre oscuri, l’utente sa che deve aspettare un messaggio di conferma ma non ha modo di aggiornarsi se non chiamando i call center, e se qualcosa va storto è ancora peggio!
by Felter Roberto
04 Gen 2008 at 21:18
scusate, ma una volta ogni tanto vogliamo pensare agli interessi dei consumatori, non “del libero mercato”?
Se la retention permette al consumatore di avere delle tariffe più basse, perchè vietarlo in nome di una fantomatica “concorrenza” che in realtà quando ha interesse fa di tutto per accordarsi alle spalle del consumatore (vedi costi degli SMS praticamente concordati).
Invece di vietarla, obblighiamo invece chi la propone a fare una offerta non ha tempo ma fissa.
Mi vuoi tenere? ok ma sappi che poi non mi potrai più riaumentare i costi quando ti farà comodo… D’ora in avanti i ti renderò come da sconto…
Vedrete che dopo il primo periodo di lotta, ci sarà un assestamento verso il basso a tutto vantaggio dei consumatori.. ( e gli equilibri tra gestori non cambieranno)
IMHO ovviamente.
by aghost
05 Gen 2008 at 07:48
massimo, peggio di cosi penso sia difficile 🙂
Il passaggio tra un gestore o l’altro è reso un puttanaio ad arte, peggio che quello tra banche o assicurazioni. La ragione è ovvia, pochi se la sentono di cambiare gestore, di fare un salto nel buio…
La madre anziana di una mia amica è rimasta senza telefono proprio alla vigilia dellee feste… Telefono muto, e non ha cellulare perché non lo sa usare. Ha osato lasciare telecom per tele2 e cosi la prossima volta impara…
by Massimo Cavazzini
05 Gen 2008 at 15:00
@dadone: suggerimento ottimo, con l’ostacolo tecnico (oggi non esiste una piattaforma unica in cui i gestore inseriscono i dati)
@roberto: il consumatore secondo me ha la visione di breve periodo (=ciò che mi conviene adesso), le autorità e gli organismi di controllo dovrebbero avere quello di medio-lungo (=ciò che le decisioni di oggi comportano tra qualche tempo). Nel breve senz’altro al consumatore conviene questo dumping perchè *sembra* di risparmiare, nel lungo no perchè meno player ci sono sul mercato più i prezzi salgono o comunque non secendono. L’esempio è sempre quello: se ci fosse solo tim, pagheresti ancora 1 euro/min. è arrivata voda e sei sceso a 60 cent, è arrivata wind e sei sceso a 20, è arrivata 3 e sei sceso a 10, e così via.
@aghost: secondo me il meccanismo attuale va migliorato ma non è da buttare. per chiedere la mnp *devi* sottoscrivere un contratto con altro gestore, quindi non lo puoi fare imho automaticamente tramite ivr. sono d’accordo che ci vorrebbero sla più garantisti, sia per il donor, sia per il donating, sia per il cliente.
by aghost
05 Gen 2008 at 15:41
non è che non si può fare, è che non vogliono fartelo fare. Oggi si spostano miliardi vendendo titoli on line, perché mai non dovrebbe essere possibile cambiare gestore?
Ovviamente non conviene ai gestori, e allora nulla si muove per tutelare i consumatori