Ieri il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto sul tema della conservazione dei dati da parte dei 4 gestori di telefonia mobile.

A Telecom, Vodafone e H3G, è stata imposta la cancellazione di informazioni, illegittimamente conservate, riguardanti i siti Internet visitati dagli utenti. A Vodafone, H3G e Wind è stata impartita l’adozione di specifiche misure tecniche per la messa in sicurezza dei dati personali conservati a fini di giustizia. “Questi provvedimenti – commenta Mauro Paissan, componente del Garante – affermano un principio innovativo e importante: va tutelata la riservatezza anche della navigazione in Internet e dell’uso dei motori di ricerca. I gestori telefonici non possono dunque conservare questi dati, nemmeno per ragioni di giustizia. Entro due mesi queste informazioni dovranno ora scomparire. Viene in questo modo riaffermata l’estrema delicatezza delle visite e delle ricerche in Internet”.

Riflessioni a caldo che questo provvedimento mi fa venire in mente:
– la prima è che, giustamente, l’utente deve sempre autorizzare una società a conservare e trattare i dati personali che lo riguardano.
– le restrizioni devono valere per tutti. Google si dice attenta alla privacy ma io devo ancora capire quali dati esattamente conservino e come vengano usati: le regole che il nostro garante dà, devono valere per tutti i player altrimenti si creano squilibri di mercato evidenti
– qual è il ruolo che il garante intende dare all’indirizzo IP? E’ un dato personale o no?
– le decisioni in termini di conservazione dei dati a fini di giustizia non rischiano di mettere in difficoltà la Polizia Postale? Un conto è l’uso dei dati a fini commerciali, un altro è l’uso per indagini.
– sarà interessante vedere cosa dirà Pizzetti a Torino nei prossimi giorni, specie se “sollecitato” su questi argomenti.

3 pensiero su “Privacy: niente dati per i gestori mobili. E per Google?”
  1. Max credo che per google il discorso sia un po’ diverso rispetto agli operatori telefonici, nel senso che (almeno stand a quanto dicono) i dati raccolti non vengono associati ad un nome, mentre per gli operatori (ma qui ne sai di sicuro più tu, quindi nel caso correggimi) la cronologia viene comunque associata ad un numero telefonico e quindi a una persona. No?

  2. perché non ci diciamo, una volta per tutte, che questa storia della privacy è semplicemente una farsa?

    Ma di che stiamo a parlare? Telecom Italia vende i dati degli abbonati direttamente on line, dati incrociati addirittura con quelli dell’Istat!

    “Impartire adozioni” ai gestori, come fa il Garante, senza sanzioni serie, fa ridere. I gestori semplicemente se ne fregano. E la riprova è che il Garante ci ha messo due anni per capirlo.

    http://aghost.wordpress.com/2008/01/25/ssshhh-dorme-il-garante/

  3. Il tema generale è capire se l’IP è un dato personale o meno: nei prossimi mesi la discussione si farà secondo me più serrata…

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