Governo italiano sta istituendo in questi giorni un “Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale” (tramite decreto, il DPCM 15 settembre 2008). Il suo scopo è il redigere leggi e regolamenti per contrastare il fenomeno. I suoi componenti sono o membri del governo o soggetti da esso stesso nominati.

Nessun rappresentante della rete, nessun rappresentante dei consumatori, nessun rappresentante indipendente della cultura nè dell’industria. Tuttavia, da un punto di vista istituzionale la rappresentanza è relativamente nutrita, aspetto che solletica almeno tre deduzioni: 1. intenzioni operative piuttosto serie e celeri 2. un recente incremento delle pressioni e del potere corporativo nel settore dei diritti d’autore 3. interessi ecnomici in ballo inalterati e assai rilevanti. [via]

Insomma, prepariamoci a leggere cose tipo questa intervista del presidente SIAE su LaStampa. Come dice Dario, non mi fascio la testa prima che si rompa ma è bene tenere gli occhi aperti.

4 pensiero su “Comitato governativo anti pirateria, nessun rappresentante dal basso”
  1. boh nessuna difesa del governo ma io nello stesso decreto, che viene linkato, ho letto questo al punto l) da 2 esperti del settore nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri d’intesa con il Ministro dei beni Culturali, a quanto pare non ancora nominati (non sarebbe meglio attendere di vedere chi viene nominato?) e qui questa dichiarazione di Mauro Masi: Faremo diverse audizioni pubbliche – afferma Mauro Masi – durante le quali ascolteremo tutti i rappresentanti del settore e le associazioni di categoria. Stiamo per attivare anche una casella di posta elettronica dove operatori ed enti interessati potranno inviare i loro suggerimenti. Intendiamo trovare una soluzione a questo grave problema, ma non credo a priori che esista una ricetta più giusta di altre. Se ne era parlato anche da Stefano.

  2. ciao darmix, come scrivo a fondo post, “non mi fascio la testa prima che si rompa ma è bene tenere gli occhi aperti.”.

    In altre parole, vigilare perchè ci siano rappresentanti di tutte le parti mi pare cosa buona e giusta 🙂

    (e comunque, imvho, 2 rappresentanti su 15 sono pochissimi… sembra giusto una presenza per poter dire che tutte le parti erano rapprsentate. Un giusto mix ha 2 politici, 2 dell’industria, 2 dei consumatori, ecc)

    comunque, concordo te: stiamo a vedere che succede!

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