Avete inviato e ricevuto decine di SMS di auguri? Io sì. Ecco perchè questo articolo fa per me e probabilmente per molti di noi:

Fanno parte di un complesso gioco di reciprocità. Anzi, di scambi. Gli auguri, infatti, si “scambiano”. Il cellulare, per questo, ne riduce il valore e il significato. Riducendoli a un rito elettronico, routinario e superficiale. Si fanno gli auguri in qualche nanosecondo. “Cari auguri…”. E, pochi secondi dopo, tre tocchi e arriva la risposta. Oppure, a tua volta, senti il segnale del cellulare. Apri il messaggio e leggi: “Cari auguri…”. Un secondo dopo hai già risposto: “… anche a te”. Non è più un gioco di scambi e di relazioni. Solo una questione di riflessi. [via]

Che ne pensate?

[update gennaio 2010]
La foto è tratta da http://www.flickr.com/photos/_simona_/274472230 di Simona Lombardo

2 pensiero su “La banalizzazione degli auguri”
  1. Personalmente penso proprio che sia così, è un dato di fatto.
    A questo punto trovo paradossalmente più utili gli auguri del tipo “di quelli che fanno ridere”. Se non altro ci si fa una risata e si può mettere a prova la propria fantasia e ironia, ma nulla più.

  2. Banalizzazione o (s)personalizzazione. Chiaro che alle persone che ci stanno più a cuore facciamo anche una telefonata e non inviamo il formale/banale e personalmente anche antipatico messaggio dozzinale però la tecnologia ci porta ANCHE questo. La chat gli sms sono mezzi di comunicazione veloce ma anche freddi ed impersonali. Accogliamo la parte positiva ma non dimentichiamoci anche di mantenere vivi i contenuti reali e più veri delle relazioni umane Dimitri

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