Stavo leggendo questo articolo di Repubblica sulla ‘fuga’ di Fabrizio Corona da un locale calabro. A fine articolo, il quotidiano on line scrive:
‘Una nuova ondata di fischi, insulti, lanci di oggetti e cori ha fatto da preludio al parapiglia generale. Corona è stato costretto a lasciare il locale in fretta e furia inseguito dalla gente. Una scena decisamente poco edificante che qualcuno ha pensato bene di filmare e mettere su YouTube.’

La frase ‘filmare e mettere su YouTube’ contiene, nel pezzo on line di Repubblica, un link. Cliccando pensavo che fosse un link al video di YouTube di cui si parla, mentre il link porta a questa pagina, che contiene due video (il precedente e la fuga) targati Repubblica Tv. Nessun link esterno credito o riferimento particolare, i due video sono targati Repubblica Tv. Basta una velocissima ricerca per imbattersi nei video originali postati su YouTube (questo, ad esempio, e’ quello che Repubblica titola a fuga).

C’e’ qualcosa che mi sfugge: se Repubblica puo’ prendere su YouTube qualsiasi contenuto, lo puo’ editare aggiungendo il proprio logo come se il contenuto fosse di Repubblica, lo puo’ pubblicare sul proprio sito senza particolari formalita’ (ad esempio, banalmente, indicando la fonte e l’autore)… lo possiamo fare tutti, no?

Ovvero domani io, applicando la filosofia che Repubblica applica ai contenuti di YouTube, potrei prendere un articolo di Repubblica, farne il copia e incolla togliendo la firma del giornalista, ripubblicarlo sul mio sito firmando il pezzo. O sbaglio? C’e’ forse qualche legge che permette a Repubblica di prendere contenuti in giro per la rete e pubblicarli e non lo permette ad altri soggetti?

Mi ricorda molto quanto accaduto a Paul Bradshaw, che ha pubblicato una foto su Twitter: Sky News l’ha presa e usata senza troppe formalita’, Paul ha deciso che era corretto essere remunreato.

Si discute della decisione degli editori di far pagare le news on line? Ok: noi pagheremo gli editori, ma loro pagheranno noi quando usano i nostri contenuti?