Molto rumore intorno ai nuovi DNS pubblici di Google.
Il DNS, per i non addetti, è una sorta di ‘elenco telefonico’ dei domini Internet: quando scriviamo il nome di un sito, il DNS ‘risolve’ il nome e lo trasforma in un indirizzo IP corrispondente al server che fisicamente ospita il sito.
Due i temi che emergono in queste ore:
– la possibilità, usando DNS pubblici, di by-passare alcune delle restrizioni (censura, ad esempio) che a volte vengono imposte agli utenti del Web
– il timore che Google memorizzi i dati, violando la privacy dei cibernauty che scegono di usare i DNS pubblici 8.8.8.8 di Google.
Nei prossimi giorni sicuramente non mancheranno le reazioni sia dei sostenitori sia dei detrattori di Google. Voi da che parte state?
by Giovannazzo
04 Dic 2009 at 14:20
Poi ci sono altre implicazioni tecniche, con relative conseguenze economiche.
Ho provato i DNS e "correttamente" non risolvono nomi di dominio inesistenti.
Ma cosa accadrà quando, al pari di altri fornitori di DNS pubblici tipo OpenDNS, comincerà ad indirizzare gli utenti in caso di errori di battitura su proprie pagine con suggerimenti (e inserzioni) ?
O se inserisse zone "inesistenti" (tipo "google" senza estensioni) ?
by Massimo Cavazzini
04 Dic 2009 at 14:29
io mi aspetto che lo faccia… di fatto è abbastanza uno standard de facto quello di re-indirizzare i domini non risolti verso pagine pubblicitarie di chi gestisce il dns. sicuramente la mossa di google va nella direzione di estendere il dominio attuale (più dati hai, più riesci a creare prodotti e offerte mirate e quindi a guadagnare sempre di più). diciamo che lato privacy non mi preoccuperei più di tanto per l'adv, quando per l'enorme mole di dati (aggregati? chissà…) che potrebbero avere in mano. poi, ovviamente, nessuno obbliga a usare 8.8.8.8 🙂
by Riccardo Susigan
04 Dic 2009 at 18:43
Sinceramente non credo Google utilizzerà le pagine di errore per proporre pubblicità. Il fatto che gli altri servizi di DNS pubblici seguano questa pratica non mi sembra una motivazione sufficiente. Google sta cercando di velocizzare la navigazione per rendere il web l'ambiente di lavoro naturale, quindi considero questo servizio come un singolo tassello di una strategia molto più ampia, non di certo un modo per trovare qualche centimetro in più per l'advertising.
Poi si può discutere sulla convenienza che un'azienda privata abbia un simile controllo sulla nostra navigazione, ma questo è un argomento più ampio.
complimenti per il blog
by Massimo Cavazzini
06 Dic 2009 at 00:18
riccardo le due cose non si escludono, no? sicuramente c'è una strategia ampia, ma questo non esclude l'arrivo di pubblicità. ogni angolino lasciato libero da google è un angolino potenzialmente a disposizione dei concorrenti, per cui secondo me abdranno ad occupare più spazi possibili
(grazie per i complimenti)