Interessante notizia su Libero di oggi:
La torta del Televoto di Sanremo. I discografici battono cassa alla Rai: anche a noi i soldi degli sms. La torta economica generata dal televoto si aggira intorno a 70 milioni di euro l’anno, tra talk show, reality, format d’informazione di prima serata, pomeriggio o del mattino. E Sanremo? Se calcoliamo che ogni preferenza costa in media 75 centesimi e che alla finale del 2009 ne sono giunte circa un milione, si può dire che l’ultima serata valga circa 750 mila euro. Senza contare i proventi delle altre quattro serate. Questi guadagni, fino allo scorso Festivai, venivano suddivisi così: un terzo finiva alla Rai, un altro terzo andava alle società di servizi alle quali veniva subappaltato il televoto, l’ultima fetta finiva al gestori (Tim, Vodafone, 3, Wind) che rendevano tecnicamente possibile l’operazione. Ora anche i discografici vogliono la loro parte. Enrico Mazza, Presidente Fimi :”è giunto il momentodi mettere dei paletti a questa situazione assurda. Perché mal dal teievoto ci guadagnano tutti eccetto le case discografiche? Il 31 Dicembre scade il contratto con Rai sui rimborsi legati al meccanismo di voto. Il rinnovo dovrà prevedere nuove condizioni”.
Questa è l’ennesima dimostrazione che l’industria discografica non vuole cambiare mentalità, non sa cogliere le nuove opportunità di mercato e preferisce attaccarsi (senza remore!) come una remora agli altri soggetti, ciucciando linfa vitale dagli sforzi altrui. In natura, questo atteggiamento ha un nome ben preciso…
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