Ne ho già parlato qui ma credo meriti un po’ più di attenzione. Il tema è il futuro dell’informazione e più nello specifico dell’informazione on line.
Sempre più spesso si parla di informazione on line a pagamento, con i ‘grandi’ quotidiani statunitensi pronti per far pagare l’accesso alle notizie on line dal prossimo anno. In Italia ci si arriverà già nel 2010, almeno secondo le mie previsioni spicciole.
La Stampa pubblica oggi in home page
sul proprio sito un
servizio fotografico al ‘diavoletto’ di Inferis-Gardaland. Otto foto,
tutte in posa, tutte ad alta qualità,
tutte con didascalia copia&incolla dalla nota stampa che l’agenzia di marketing ha passato a La Stampa
(“Una figura dalle sembianze demoniache nei giorni scorsi è stata notata mentre scorazzava indisturbata nella metropolitana di Milano. L’oscuro ed inquietante personaggio ha destato l’attenzione di numerosi passanti milanesi per via dei suoi occhi di ghiaccio e le ossa parietali sporgenti, simili alle corna del diavolo. Ed ora sembra che il demoniaco soggetto sia sbarcato anche a Torino” e così via con altre sei
).
L’ultima didascalia, alla quinta foto, fa poi cadere le braccia:
“Sulle origini e sugli obiettivi del minaccioso personaggio non si sa ancora nulla: con ogni probabilità si tratta di una divertente trovata pubblicitaria, ma resta il mistero su cosa ci sia dietro…”
Si sa molto, invece, del ‘minaccioso personaggio’: è una campagna pubblicitaria (per altro brutta e criticata da molti) di lancio per una nuova attrazione Gardaland, a cui è collegato un flog (fake blog… siamo tornati nel 2005) e
se un giornale rispettasse i propri lettori eviterebbe la pubblicazione di simili didascalie.
Quello che mi chiedo è se il futuro del giornalismo passi davvero per queste finte notizie, o meglio da queste pubblicità camuffate da notizia. Davvero i lettori pagheranno per leggere e vedere simili castronerie?
by r0by
22 Gen 2010 at 17:30
A mio avviso la maggioranza dei giornali italiani, primi fra tutti i magazine cartacei fanno marchette da una vita intera, secondo me come parte della loro remunerazione, per cui non mi sembra una cosa così strana che ciò accada anche online.
Siamo davvero sicuri del fatto che questa foto gallery sia stata fatta in malafede?
A volte dove non arriva la malizia arriva l'inesperienza e la voglia di rendere magari un pelo più "pepato" l'articolo…
by Massimo Cavazzini
22 Gen 2010 at 21:53
r=by, concordo: marchetta esisteva, esiste ed esisterà. ma nel fare i markettari, c'è uin limite? e sopratutto, non puoi fare la marchetta evitando di prendere in giro il lettore?