Curioso botta e risposta tra Vodafone e Telecom Italia sulla rete fissa.
”Serve una rete aperta ed efficiente in grado di garantire la soddisfazione degli operatori e dei clienti finali”. Cosi’ il direttore affari pubblici e legali di Vodafone, Bianca Maria Martinelli, ha indicato la posizione dell’azienda alla presentazione della prima relazione annuale dell’organo di vigilanza sulla parita’ di accesso alla rete di telefonia fissa che fa capo a Telecom Italia. ”Come cliente della rete di Telecom abbiamo bisogno di una buona rete, affidabile e sicura, che ci permetta di servire bene i nostri clienti. E su questo punto restano ancora ampi margini di miglioramento e gli effetti degli impegni assunti da Telecom Italia devono ancora verificarsi”. ”Come concorrente” Vodafone sottolinea anche la necessita’ ”di trasparenza dell’evoluzione della rete fissa di accesso di Telecom Italia e del mantenimento delel condizioni concorrenziali verso le reti di nuova generazione. Per questo e’ importante che gli impegni producano i miglioramenti attesi e a questo fine – dice Bianca Maria Martinelli – continueremo a lavorare con l’autorita’ per le comunicazioni ma dobbiamo aprire una riflessione che vada oltre il modello Open Access e gli impegni per realizzare finalmente una nuova rete in fibra attraverso una societa’ in grado di coniugare qualita’, apertura e parita’ di condizioni”.[ANSA]
Risposta di Bernabè, ad Telecom:
“Le scelte di investimento non possono e non devono in alcun modo essere influenzate da soggetti che non partecipano all’investimento”. Lo ha detto Franco Bernabe’, amministratore delegato di Telecom Italia aggiungendo: “La nostra rete di accesso in rame e’ una delle migliori a livello europeo. E’ di certo non accettiamo lezioni sulla qualita’ della rete di accesso”. Riguardo alla rete di accesso, Bernabe’ ha precisato che non possono essere accettate lezioni “da parte di operatori che nella rete di accesso di rete fissa non hanno mai voluto o non sono mai stati in grado di investire. Queste critiche, oltre a non corrispondere al vero, sono del tutto inappropriate e offensive”. Riallacciandosi alla “titolarita’ della scelta in merito alle decisioni di investimento”, Bernabe’ ha aggiunto: “Con uguale forza respingiamo le azioni di investimento e considerazioni in merito a una presunta insufficienza degli investimenti pianificati. Telecom Italia non ha nessun complesso di inferiorita’ nei confronti degli operatori storici europei. Telecom Italia, con una rapporto tra investimenti e ricavi domestici di circa il 15%, investe molto di piu’ di quanto non facciamo operatori come Telefonica (circa 8%), France Telecom (circa 8%) e Deutsche Telekom (circa il 12%). Nelle reti abbiamo sempre investito una parte rilevante dei nostri ricavi e intendiamo continuare a farlo”. L’amministratore delegato, rispondendo a chi accusa “di non investire abbastanza” ricorda che “il regime regolatorio, attraverso l’utilizzo di misure fortemente asimmetriche, ha per anni sostenuto gli operatori alternativi mettendoli nelle condizioni di investire e di risalire la cosiddetta scala degli investimenti. Questo non e’ pero’ avvenuto: alle misure asimmetriche non ha corrisposto l’auspicato sviluppo di reti di accesso alternative. [Radiocor Sole24Ore]
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