Un altro pezzo di innovazione che potrebbe lasciare il nostro Paese: Telecom Italia sta trattando la cessione di Loquendo, società torinese tra i leader mondiali nelle tecnologie di sintesi e riconoscimento vocale.
Il CdA Telecom Italia del 4 agosto potrebbe ufficializzare la cessione (alla statunitense Nuance, secondo le ultime voci) e i 98 lavoratori torinesi (su 103 totali) hanno il timore dell’effetto CSELT, l’attuale TiLab: un polo d’eccellenza e innovazione oggi ridimensionato rispetto alle potenzialità e attività passate.
Per Loquendo, il timore è che la cessione significhi di fatto la fine dell’azienda: i lavoratori spiegano che “in Loquendo ci sono 25 anni di ricerca, un know-how all’avanguardia. Abbiamo 500 clienti in 50 Paesi e utili crescenti dal 2004. Non si tratta, dunque, in alcun modo di un ramo secco. Anzi, al contrario di un’azienda ben inserita in un mercato dalle potenzialità crescenti, una preziosa risorsa da valorizzare”.
Se ne parlerà oggi in Consiglio comunale a Torino, sperando che Telecom non decida di innovare al contrario, facendo cassa con i pezzi pregiati.
by .mau.
25 Lug 2011 at 10:41
ce ne sono più di 25, di anni di ricerca… 25 anni fa stavo facendo la tesi in Cselt in quello che quindici anni dopo diventò il nucleo di Loquendo, ed erano almeno cinque anni che si lavorava su quei temi.
by Maxkava
25 Lug 2011 at 13:48
Grazie della precisazione, Mau. Che ne pensi della fine di Loquendo? A me mette tristezza…
by .mau.
26 Lug 2011 at 17:00
che vuoi che ti dica? lì ci sono colleghi e amici da 15, 20, 25 anni… Purtroppo Loquendo è l’ultimo risultato della gestione di Andrea Granelli, che nel 2000 divenne presidente di Tilab (e già cambiare il nome da Cselt volle dire qualcosa), con la missione di fare a pezzetti il centro di ricerca – occhei, il termine usato era “farlo diventare un incubatore di aziende” – per vendere i pezzi in giro. L’unico spinoff che effettivamente avvenne fu quello di Loquendo, che poi ha già perso metà dei suoi cinque anni fa (nessuno si ricorda di Citec Voice, ora Amuser?). Dire che il motto del neonato Tilab era “The Innovation Company”…
by Maxkava
27 Lug 2011 at 13:46
Insomma un destino già scritto… peccato.
by knulp
28 Lug 2011 at 23:05
Che tristezza (ho un amico carissimo in Loquendo). Una storia esemplare: direi l’archetipo del modo di concepire la ricerca e l’innovazione in Italia.
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by Anelli della catena – quale rompere? | delmenoedelpiu
03 Dic 2011 at 10:18
[…] che tagliano la fila alle poste; i capi della Telecom che cercano di racimolare qualche soldo svendendo una delle poche aziende di software italiane rimaste; la burocrazia che tarpa le ali e costringe IKEA a un iter di 5 anni per poter aprire un centro […]