Sono passati quasi 5 anni da questo mio post. Era il momento della presentazione di Working Capital e la critica maggiore che avevo mosso all’epoca era che mancasse l’apporto di capitale diretto (ovvero soldi) da parte di Telecom Italia.
Non erano mancati momenti di attrito, perchè le osservazioni critiche non sempre sono apprezzate (eppure, in ottica costruttiva, il suggerimento era ‘fai un pensierino a metterci anche del contante, che magari una stratup ne ha bisogno’). Negli anni, tra alti e bassi, il tema non è mai mancato nelle numerose discussioni
Ieri è uscito un comunicato in cui Telecom Italia annuncia un investimento di 4,5 milioni di euro in 3 anni (1,5 milioni l’anno) per seed tra i 100 e 500mila euro in start-up, in cambio di quote di capitale od opzioni. Gran lavoro Telecom Italia di PR, pacche sulle spalle, socializzazione. Su Facebook ho commentato il post del responsabile del progetto, Salvo Mizzi, con un “Finalmente il cash!”. Contento insomma che dopo 5 anni si fosse recepita una speranza, del 2009, che il progetto avesse anche una parte di finanziamento in contanti alle nascenti aziende. Risposta di Mizzi: “Il cash c’è dal 2009”.
Quindi i 4,5 milioni sono contanti o, come nel 2009, ‘servizi erogati alle start-up’? E’ una domanda semplice… per capire. Il risultato è che nessuno ha risposto, anzi sì: mi è stato detto che sono in malafede a chiederlo. Amen, fratelli di innovazione.
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