Apple lancerà domani al Salone dell’Auto Ginevra l’interfaccia CarPlay, conosciuto dagli addetti al settore come ‘iOS in the car’. Circola da un paio d’anni, tutti i produttori di auto ci hanno lavorato, qualcuno domani annuncerà il lancio a breve del sistema, qualcun altro arriverà nei prossimi mesi o anni. Quando ci fu l’annuncio di Apple, Ferrari fu il brand più citato. E infatti sarà tra i nomi annunciati a Ginevra.
Tornerò sull’argomento Apple CarPlay (e sul concorrente su cui sta lavorando Google) nei prossimi giorni, ma una cosa è certa: non si tratta – come ho letto su numerose testate – di un sistema operativo automotive. No, è un pezzo di software che abilita l’interfaccia grafica in sitle iPhone sui display dell’auto. Per alcune funzioni, per altro.
E non è nemmeno corretto dire che nessuno ci aveva ancora pensato. Il consorzio MirrorLink nasce anni fa con lo stesso obbiettivo, unire il mondo smartphone a quello automotive: peccato che essendo principalmente una iniziativa di Nokia, abbia subito l’effetto devastante del calo di quote di Nokia. E con Google alle porte, probabilmente dovrà abbracciare Microsoft Windows Phone per sopravvivere. Google, come detto, ci sta lavorando. Soluzioni proprietarie e trasversali (cioè che funzionino su più sistemi e non siano esclusivi) ce ne sono a bizzeffe: Airbiquity, Livio Connect, Tweddle, MySpin e così via.
Certo, Apple ha un heritage non trascurabile sull’interfaccia grafica, la forza del marchio, un cliente tipo molto esigente (e spendaccione) e la forza di imporre le proprie scelte senza scendere a compromessi con i produttori. Ci riuscirà? Ve lo racconto in una prossima puntata…
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