(Se siete tra quelli che “Oh va beh una mail di pubblicità che vuoi che sia” passate oltre. Continuate a leggere solo se pensate che il vostro tempo sia prezioso e non debba essere sprecato a scremare la posta personale, quella pubblicitaria che scegliete volontariamente di ricevere e lo spam, ovvero la posta indesiderata e illegale).
Nei giorni scorsi ho ricevuto una comunicazione commerciale da Intesa San Paolo:
Si tratta chiaramente, come definito dalla banca stessa, di un “Messaggio Pubblicitario”. Analizzando gli header, si tratta di un messaggio promozionale inviato dalla banca (ovvero non è phishing).
Ho chiesto quindi all’incaricato del trattamento dati quali fossero i miei dati personali che la banca possiede, come li ha avuti e quali siano i consensi raccolti dalla banca. La risposta è stata molto veloce (qualche ora, contro i 15 giorni massimi concessi dal Codice Protezione Dati Personali) ed esaustiva (tutti i dati, da mail a numeri di cellulare a carta di identità a indirizzo di residenza a tutti i rapporti contrattuali instaurati, compresi quelli cointestati con altre persone).
Come potete vedere, a parte il trattamento dati personali e sensibili necessari all’erogazione del servizio, ho scelto di non ricevere promozioni e offerte commerciali dalla banca e da terze parti. Qualcosa mi dice che il Garante dovrà metterci il naso…
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