Tutto nasce da una riflessione di Vittorio Zambardino:
Alla fine della fiera l’azienda che presenta un evento ti paga per andarci, e ovviamente ti “lascia libero” di scrivere o meno. Ma questo non è – e lo dico senza ombra di polemica e con la massima stima per chi va a quell’evento – lo stesso meccanismo che rende inattendibile la stampa di settore? Non è presto perché i blogger si lascino irretire dai marketingari furbacchioni col budget superdotato? (e non è presto per copiare i peggiori vizi del giornalismo “specializzato”?)
Io direi, al limite, del giornalismo “in genere”, più che specializzato. Vedi il recente caso milanese e del richiamo fatto dal presidente Abruzzo (sarà servito?). Il ‘processo’ di creazione della notizia deve essere trasparente? Se sì, allora il 90% degli articoli che trattano di servizi e prodotti (escludo quindi politica, cronaca, ecc) dovrebbe aver riportato “informazione pubblicitaria”. Siamo sicuri sia davvero questo l’obiettivo finale?
(A proposito, qui il punto di vista di Luca, citato da Vittorio).
segnalo il mio modesto pensiero in proposito 🙂
http://aghost.wordpress.com/2006/10/24/bloggers-da-che-parte-state/
Max, sei stato fin troppo gentile. Ci sono fior fior di giornalisti di fior fior di quotidiani che l’indipendenza non sanno neanche a che pagina del dizionario sta, e che i viaggi e i regali delle aziende altroché se ne fanno incetta. altro che “i vizi della stampa di settore”
ora vado a massacrare zambardino
Alberto, innanzitutto buon divertimento ad Amsterdam (ti mando via mail una cosa che potrebbe interessarti!). Detto questo… vado a leggere cosa hai scritto a Vittorio 🙂