Forum e newsgroup pullulano in questi giorni di messaggi dedicati alle “tecniche” che permettono di ricevere l’autoricarica del credito sulla propria sim. Da fenomeno underground, l’autoricarica “indotta” sta diventando fenomeno di massa. Come noto, i profili con autoricarica danno qualche cent per ogni SMS o minuto di chiamata ricevuto.
Gli utenti con questi profili tariffari sfruttano qualsiasi modo venga loro in mente per aumentare di qualche centinaio di euro il credito: non è raro vedere sim con autoricariche che superano i 1000 euro, qualcuno sostiene addirittura di aver raggiunto i 3000 euro. Come? Inviando SMS da Tim (la Tutto Relax ha ad esempio messaggi illimitati fino al 28 febbraio), usando le opzioni di traffico gratuito verso mobili di Albacom, pagando i primi due minuti di Fastweb per poi rimanerte gratuitamente al telefono oltre il terzo minuto. Addirittura c’è chi usa gli SMS flash per non dover poi cancellare i messaggi dal telefonino ricevente.
Come ho scritto nei giorni scorsi, Tim bloccherà con le nuove tariffe l’invio di SMS verso 3. Il dibattito in rete è interessante: chi autoricarica il credito con queste “tecniche” è un furbetto del quartierino? Certamente i profili con autoricarica inducono qualcuno all’abuso (c’è chi è stato denunciato per aver chiamato dall’ufficio), ma nella maggior parte dei casi si tratta di utenti che sfruttano lecitamente opzioni offerte dai gestori.
Quando una società di telefonia mobile offre tariffe con 10 asterischi e 5 clausole, sta mettendo paletti su paletti all’utilizzo di un determinato profilo. Quando la pubblicità (ingannevole) parla di gratis e poi “dimentica” di dire che ci sono millemila limitazioni e magari anche un canone da pagare, vengono messi altri paletti. Non vedo nulla di male se gli utenti riescono a fare un proficuo slalom tra quei paletti. Gli utenti leggono le clausole dei vari profili e li usano a proprio vantaggio, nel pieno rispetto del contratto. I gestori se ne accorgono e cambiano le regole, e la ricerca dello slalom vincente ricomincia.