C’è una giovane associazione, Anti Digital Divide, che si batte da mesi contro il Digital Divide per portare la banda dove oggi non arriva. Ricordo che in passato, quando un giornalista di Striscia mi chiese un nome con cui parlare dei problemi dell’ADSL italiana, indicai la neonata associazione. Non sbagliavo, ADD è cresciuta e porta avanti con coerenza il proprio progetto.
Domenica scorsa a Diano d’Alba, piccolo comune del cuneese, è stato presentato Include, nato dalla collaborazione di Anti Digital Divide, ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani) e Wave Tech, un piccolo provider locale.
Il progetto mira a portare la banda larga nei piccoli comuni, solitamente “dimenticati” da Telecom Italia che pianifica la copertura ADSL in base alla convenienza commerciale: i pochi utenti dei piccoli comuni non giustificano l’investimento, che non avrebbe un ritorno economico. E la banda larga non arriva, accelerando il processo di spopolamento in atto da decenni.
Con Include la banda sarà prelevata dalle dorsali esistenti e distribuita nei piccoli comuni tramite antenne Wi-Fi, configurando così una nuova possibilità per le istituzioni locali che hanno intenzione di intervenire direttamente a risoluzione del problema.