[comunicazioni]
Un bell’articolo di Mucchetti sul Corriere Economia riporta l’attenzione sul problema delle frequenze e del digitale terrestre. Per chi segue Telcoeye, non è una novità (20 marzo). Marco Bottigliero mi segnala anche questo articolo di Francesco Lener per .Com che aggiunge un ulteriore punto di vista, quello delle Tv locali: secondo l’articolo, le frequenze “restituite” sarebbero inutili alle piccole emittenti.
L’argomento frequenze è gettonato, ci tornerò quanto prima.

Intanto il Corriere Economia questa settimana decica ampio spazio alle tlc: non solo frequenze, ma anche approfondimenti su Wind con Rizzo, Segantini e Gaggi. Questo il sommarietto:
Allarme al telefono. L’intero settore delle telecomunicazioni attraversa un passaggio delicato, a partire da Wind: che ha appena vinto l’appalto per i telefonini di Stato ma, dopo la cessione all’egiziana Orascom di Naguib Sawiris, è in cerca di una strada e sconta i dubbi sulla privatizzazione. Comprese le domande sull’azionariato. È un’industria strategica, quella delle Tlc, che in Italia è stata lasciata senza una regia. Lo sostiene in un’intervista Maurizio Dècina, docente di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano. I nostri player stanno perdendo capacità offensiva, dice Dècina. Che avverte: «Mancano gli investimenti, rischiamo di restare indietro. Serve un grande progetto».

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