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La battaglia del commissario europeo Viviane Reding contro gli attuali prezzi del roaming comincia a dare i propri frutti. L’UE ritiene che una chiamata in roaming dovrebbe costare come una chiamata nazionale off-net, ovvero tra due gestori mobili differenti. Viviane Reding ha più volte ribadito che l’Unione Europea potrebbe intervenire e d’imperio decidere un taglio alle tariffe.

Non stupisce dunque che i gestori mettano in atto contromosse per calmare le acque ed evitare l’intervento dell’UE. Vodafone ha annunciato che entro aprile 2007 taglierà i costi del roaming del 40% circa, il costo medio delle chiamate passerà dagli attuali 90 cent/min a 55 cent/min. Entro ottobre, Vodafone stringerà inoltre accordi all’ingrosso con altri gestori, riducendo la tariffa voce da 70 cent/min a 45 cent/min.

Curioso leggere la dichiarazione del CEO Arun Sarin, che afferma: “Crediamo che per rispondere alle esigenze dei consumatori, il mercato sia meglio della regolamentazione“. Frase che dimostra la paura di un intervento UE (se passasse la proposta della Reding, le tariffe sarebbero probabilmente tagliate di un ulteriore 50%).

Il taglio di Vodafone non va letto quindi come “generosità” verso gli utenti, ma come tentativo di difendersi dagli attacchi frontali della Reding, intascando comunque i prezzi pieni per tutta l’estate (i tagli arriveranno a metà 2007, perchè non subito?). I gestori concorrenti ovviamente seguiranno Vodafone, quando si tratta di difendere le proprie posizioni di rendita i gestori dimostrano un’inaspettata compattezza

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