[gestori]
Stefano Carli intervista per Affari&Finanza di Repubblica l’a.d. di Wind, Paolo Dal Pino Fabrizio Bona.
Vuol dire che la state completando già in Hsdpa, la banda larga mobile?
«Esattamente. A Roma è già in gran parte così. Gli utenti non se ne possono accorgere perché in cellulari Hsdpa ancora non ci sono. Inizieranno a vedersi proprio nella primavera 2007. E a quel punto ci saremo anche noi».
(secondo me i cellulari HSDPA arriveranno almeno sei mesi prima di quan to dichiarato da Wind…)
E la tv mobile?
«Vedremo. Non è che siamo scettici. E’ che stiamo a guardare. Abbiamo le nostre strategie, i nostri investimenti in corso. Sulla tv mobile ‘oggi’ le incertezze ci sembrano ancora troppe: tecnologie, contenuti, tempi di rientro degli investimenti. D’altra parte nel mercato le strategie possibili sono diverse. Quando avremo visto in che modi e in che tempi la tv mobile decollerà davvero, arriveremo anche noi. Abbiamo sperimentato già che qualche volta arrivare in ritardo può anche rivelarsi un vantaggio».
Ho letto anch’io stamattina l’intervista a Fabrizio Bona (non Dal Pino…eheh)
Credo che Wind abbia vissuto una storia un pò particolare nel corso degli anni dal punto di vista manageriale e le politiche adottate dagli “arancioni” sono un riflesso di quanto ora è in essere. La separazione da DT prima e da FT poi, la conduzione a volte “titubante” di ENEL che ovviamente non ha nelle telco il suo business core e che quindi già da tempo cercava un onerevole disimpegno hanno dato al gestore una sua precisa “identità marginale”.
Durante la conferenza stampa di presentazione del chiacchierato Faraone emergeva in maniera cristallina dalle domande dei giornalisti il target di Wind ed un ruolo sul mercato che andava a convincere anche gli “strarti sociali piu deboli” copyright by Sawiris. Ecco proprio su questo punto Bona si sofferma nell’intervista rilanciando l’attacco ad un segmento di mercato nuovo e certamente piu appetitoso, quello della fascia di eta tra i 30 ed i 40 anni, per aumentare un ARPU si stabile ma comunque il piu basso in Italia.
Diciamo che Bona si trova a far fronte ad una situazione nuova per lui (dopo anni in Omnitel-Vodafone dove era tutto certamente piu collaudato e quindi “facile”), fare di necessita virtu, tessendo le lodi di quanto si è potuto fare in consderazione dell eredita ricevuta MA ammettendo nel contempo che bisogna far fronte alle continue sollecitazioni tecnologiche dei competitors (anche se tu ma anche lui sostiene che nell HSDPA sono in ritardo) Sulla TV è certamente piu possibilista di Dal Pino.
Bona in sintesi cerca di dare un pò di “normalità” se cosi posso dire a questo particolare gestore.
dimitri
Svista Dal Pino/Bona corretta, grazie 🙂
Per quanto riguarda Bona, dici che cerca di “normalizzare” il gestore: non è forse vero che è in Wind da qualche anno ormai? In altre parole, credi che solo con l’arrivo di Sawiris possa agire (e quindi che prima avesse le mani legate)?
io non conosco il REALE potere di azione di Bona in Wind pre e post Sawiris, dico solo che Bona era in Vodafone oggettivamente un manager molto stimato tanto è vero che il distacco da Colao fu tormentato e ricco di gossip. Ha saputo negli anni creare una strategia vincente per il gestore rosso/verde, il marketing era infatti il fiore all’occhiello del carrier ora britannico. Il borsellino elettronico “piangeva” ma i clienti avevano sempre il sorriso. Coniugava cioè l’idea di “bello” ai fondamentali principi di profitto aziendali.
L’impronta nella quale lavorava era già stata studiata mentre in Wind le cose credo fossero per tutta una serie di motivi, più “convulse” quindi credo che abbia cercato di contestualizzare la sua esperienza al nuovo ambiente lavorativo valorizzando gli asset presenti e cercando di riportare Wind nei binari che ho definito della normalità. Le tecnologie disponibili fino a poco tempo fa erano “obbligate” per tutti ora invece ci troviamo di fronte ad un panorama tecnologico più ricco ed ogni player si troverà a dover scegliere delle direzioni. Lui ha trovato l’i-mode e necessariamente deve perseguire questa strada ma considera anche l’idea di seguire il filone intrapreso dagli altri.
Lungi da me giudicare la sua azione professionale, poi è ovvio che dietro le parole di una intervista ci sono valutazioni vere, parzialmente vere se non false ma noi siamo credo persone mature e smaliziate per misurare ciò che si può dire da cio che si deve dire 🙂
Dimitri
Dimitri,
concordo con la tua analisi 🙂