Il 10 agosto scorso Telecom Italia annunciò sul proprio sito wholesale l’arrivo della miniADSL: alcune centrali saranno dotate di ADSL a banda stretta (640/256 Kbps) per un numero limitato di utenze (tra le 50 e le 100) collegate alla centrale.

Come giustamente fa osservare AntiDigitalDivide nel lungo ragionamento pubblicato sul sito, le osservazioni a tale decisioni sono principalmente due: una connessione a 640 Kbps teorici non è banda larga e sopratutto questa miniADSL servirà a Telecom per dire che “il 99% dei comuni italiani è coperto da banda larga” quando così non sarà.

Oggi le statistiche sulla copertura sono fortemente influenzate dalla presenza di Mux ed altri impedimenti infrastrutturali (distanza eccessiva, linee malmesse o scarse risorse in centrale) che noi, ad esempio, teniamo in considerazione mentre altri no: considerano tutti gli utenti collegati ad una centrale abilitata come coperti dal servizio. Questo ci porta a prevedere che le aree coperte da queste MiniAdsl saranno discriminate, per ovvie ragioni, da interventi futuri di ammodernamento ma soprattutto saranno un pessimo boccone per potenziali wisp che vogliano investire in zona.

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