“Nei comuni con una popolazione inferiore ai 2mila abitanti – ha dichiarato ieri Soru – la rete a fibra ottica sarebbe un investimento costoso e con tempi lunghi, ma da giugno 2007 alcune frequenze in uso ai militari saranno rese disponibili per il WiMax, per aziende ed enti locali. Per questo stiamo predisponendo in questi giorni un bando da 7 milioni di euro come contributo alle imprese per portare la Adsl nei piccoli paesi attraverso questa nuova tecnologia senza fili”.

Un bando per il WiMax: magari sbaglio, ma… non dovrebbero prima essere assegnate frequenze e licenze?

4 pensiero su “Soru al galoppo col WiMax”
  1. forse scommette sul fatto che ci sara’ una frequenza assegnata alle regioni e su quella pensa di aprire..

  2. Ciao a tutti,
    forse sapete già che in questi giorni l’AgCom (Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni) termina la propria indagine volta ad individuare i “mercati emergenti” e le “migliori regole” per introdurre il WI-MAX in Italia.
    Inutile dire che in questi processi di indagine (e decisione) gli utenti non rientrano minimamente, ma rappresentano unicamente le entità cui “spremere” canoni e balzelli in vista di nuovi servizi (e relative costrizioni d’uso)….
    Per questo, volevo segnalare la nascita di una nuova petizione on-line volta a chiedere la liberalizzazione di almeno un lotto di frequenze per la tecnologia WI-MAX, tentando di evitare il solito “scippo” a vantaggio di pochi.

    la cosa é visibile qui http://www.wimaxlibero.org

    se ne condividete le ragioni, Vi prego di sottoscrivere la petizione on-line e diffondere il messaggio; diversamente, grazie ugualmente per una lettura 😉

    AR

  3. Soru è persona intelligente, e io non trovo nulla di strano nella sua dichiarazione. Ha detto stiamo ‘predisponendo’. Quindi mi sembra evidente che faccia affidamento ad una possibile assegnazione a livello regionale (ma magari sarà a livello provinciale?) dei lotti di frequenze.

  4. Probabilmente Soru sa qualche “pezzetto” in più di noi, la sua dichiarazione serve quindi per “intravedere” la direzione verso cui si sta orientando il governo nazionale.

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