Il conflitto d’interessi esiste anche dove la politica fa di tutto per non vederlo. Il più pericoloso è quello nascosto, che distorce il mercato e brucia ricchezza di molti a favore di pochi. Senza usare tecnicismi, con pochi concetti, ecco perché la sorte degli immobili di Telecom Italia ha rilievo e conseguenze generali. Dunque, a partire dal 2002 la Telecom comincia a vendere immobili che le sono necessari per lavorare (in alcuni sono contenute le centrali), quindi incassa il corrispettivo ma stipula con il compratore dei contratti d’affitto. Questi hanno un rendimento tale che nel corso della loro validità l’investimento è ripagato interamente, mentre Telecom ha più soldi in cassa, perde valore patrimoniale e deve pagare, per sempre, gli affitti.
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