Brutte notizie per Tiscali, che dopo l’allontanamento di centinaia di dipendenti (la società ci tiene a sottolineare che non si è trattato di licenziamenti) e la chiusura dell’IPTv, apre ufficialmente la crisi. Il board ha chiesto uno slittamento per la presentazione del bilancio e, probabilmente, arriverà un nuovo piano industriale per evitare il peggio.

Il gestore sardo ha incassato nei giorni scorsi il no di BSkyB, in corsa per comprare le attività inglesi: la liquidità adesso scarseggia. Tiscali ha quindi chiesto ai creditori – principalmente le banche – un periodo di moratoria, ovvero la sospensione nei pagamenti di interessi e quote capitali.

Dal massimo storico dei 103,7 euro, il titolo vale adesso 0,28 euro. In dieci anni di attività, Tiscali ha accumulato 2,8 miliardi di euro di perdite e pagare i 500 milioni di debiti diventa sempre più difficile.

La via di uscita? Chissà che qualche colosso mobile non approfitti della situazione per comprare… già nel 2008 Vodafone era ad un soffio dall’acquisto ma poi per alcuni dettagli l’affare è saltato. Tempo di tornare alla carica?

3 pensiero su “Tiscali, ufficialmente in crisi”
  1. Spero, per Soru, che se ne torni ad occupare seriamente ed a tempo pieno soprattutto per salvare posti di lavoro.

  2. Ma Vodafone ha comprato Tele2, quindi non credo possa interessargli Tiscali. Anche se…

  3. Mi pare di capiure che Soru sia ormai interessato più alla politica che alla sua ex creatura, tanto da aver dato in mano le attività ad un blind trust. Ricordo male?

    Quanto a Voda, secondo me tornerà alla carica perchè cmq le attività italiane di Tiscali consloderebbero la posizione sul mercato fisso dove Voda sta cercando di entrare con maggior peso.

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