Parto da questa segnalazione di Gianluca ‘minimarketing’: Gardaland apre Inferis, esordio con guerrilla.
In sintesi, stanno mandando in giro un omino vestito da diavolo per la metropolitana di Milano per scatenare la curiosità attorno alla nuova attrazione Inferis di Gardaland, ma siccome l’effetto virale tarda a partire si cerca di pomparlo un po’ 🙂
Come? Con un comunicato stampa (quello pubblicato da YouMark) e un sito parallelo a quello ufficiale di Inferis – chediavolostasuccedendo – dove un finto blogger racconta di finte apparizioni. L’account ufficiale fa finta di essere uno studente, di aver visto il diavoletto in metro, di averne sentito parlare, conducendo una indagine con tanto di (finte) foto:
Ciao raga, ok sono in aula pc in facoltà e così faccio un nuovo post. grazie a tutti quelli che stanno aggiungendo indizi alla mia indagine. Pare effettivamente che a Milano qualche giorno fa un tizio improbabile che sembrava proprio l’Essere Immondo si aggirasse nei meandri della metropolitana. Luca31, Arabell-Candela e Fantasma11 sono riusciti a fotografare qualcosa. Con il loro permesso ho pubblicato le foto, così potete vedere coi vostri occhi.
L’effetto è comico per due motivi:
– il linguaggio usato, artificiale e poco credibile
– i commenti degli utenti (ad esempio, il finto studente dice di essere in facoltà a seguire le lezioni e un commentatore gli fa notare che nel giorno in cui scrive, in quella facoltà *non* esistono lezioni; oppure il commento che dice di aver chiesto “ai fotografi chi era il ragazzo e gli hanno detto che era pubblicità per Gardaland“) che smascherano il fake.
Io credo che un buon virale non abbia troppo bisogno di questi trucchi, altrimenti non è guerrilla marketing ma pubblicità artificiosa e poco utile. Nulla di male, ma un finto account per postare finte osservazioni secondo me può essere un boomerang per la marca e per l’iniziativa che si cerca di pubblicizzare.
Che ne pensate?
UPDATE
Marchettona su LaStampa Web con tanto di fotogallery e commento finto:
Sulle origini e sugli obiettivi del minaccioso personaggio non si sa ancora nulla: con ogni probabilità si tratta di una divertente trovata pubblicitaria, ma resta il mistero su cosa ci sia dietro…