Ampio spazio sui media (qui il FT) sulla sentenza che toglie alla FCC la competenza sulla net neutrality negli Stati Uniti.
Una corte americana ha stabilito che la neutralità della rete e la sua apertura senza discriminazioni di contenuto agli utenti da parte dei provider non sono materie di competenza della FCC, l’autorità federale per le comunicazioni degli Stati Uniti.
Con questa motivazione, la Corte d’appello del distretto di Columbia, la capitale, ha annullato la politica di net neutrality dettata dall’autorità federale e riportato il pallino al punto di partenza.
Nel 2008, la FCC aveva stabilito che i provider devono trattare in modo eguale tutti i contenuti di Internet (i singoli bit, per semplificare) garantendo ai navigatori accessi senza limiti né sovrapprezzi.
La decisione nasceva dal caso Comcast, il principale provider Usa, che cercava di rallentare l’accesso dei clienti a BitTorrent, client p2p. Comcast sosteneva fosse ingiusto che pochi consumatori sovraccaricassero la rete con il download continuo, danneggiando gli altri.
La sentenza della Corte d’appello, che dà ragione a Comcast, ha implicazioni che vanno ben oltre il singolo caso. Le associazioni di difesa dei consumatori temono infatti che la pronuncia della Corte apra la strada a restrizioni nell’accesso ad alcuni contenuti come i siti di video – YouTube, Hulu.com e altri – e paventano che i gestori della rete possano chiedere tariffe aggiuntive a chiusa in maniera intensa la connessione Web.
Contro controlli e limiti si sono già schierati giganti quali Google e Microsoft e il ribaltone operato dai giudici potrebbe risvegliare il Congresso che ha discusso senza esiti di net neutrality, principio sostenuto anche dal governo Obama. Soprattutto nel momento in cui all’orizzonte c’è l’acquisizione da parte di Comcast di un’importante quota in Nbc Universal.
Molti parlamentari hanno già manifestato il timore che dopo il takeover il provider potrebbe essere tentato di offrire corsie preferenziali ai contenuti dei suoi canali via cavo e tv.
Secondo molti analisti, l’incertezza rallenterà gli investimenti:
“The trump card that the cable companies and the telecommunications companies have is that they will argue [re-regulation] will just create so much uncertainty that it will just chill investment. And right now policymakers are trying to encourage investment,” says Rebecca Arbogast, an analyst at Stifel Nicolaus in Washington.
Che ne pensate?