Ho sempre pensato che i veri flash mob, raduni improvvisi di persone che vogliono rompere con la quotidianità, fossero qualcosa di spontaneo. Tam tam in rete o via SMS, pochissima pianificazione a priori, nessuna connotazione politica, religiosa o sociale nei partecipanti.

Poi il marketing ha scoperto i flah mob. Quelli di un noto operatore telefonico fisso e mobile, ad esempio, organizzati da un’agenzia di eventi, annunciati con comunicati stampa e iniziative pubblicitarie ad hoc, pianificati fin nel dettaglio, rilanciati attraverso un film per adolescenti. Più che spontaneo, ‘spintaneo’.

Invece di chiamarlo evento o manifestazione, si chiama flash mob? No, ci sono gli smart mob teorizzati da Rheingold, al limite si può parlare di adv mob se non si vuole chiamare ‘evento’. Ecco perchè quando leggo su Twitter “Piazza del Popolo della Rete, stanno progettando un flashmob a Roma per Internet for Peace http://www.wired.it/i4p” (@riccardowired, direttore di Wired Italia) la domanda sorge spontanea: “Progettare un flash mob” non è una contraddizione in termini?

3 pensiero su “Flash mob a tavolino”
  1. Ciao mi presento sono uno degli organizzatori di quel flash mob, faccio parte di FLASH MOB ROMA, mi spieghi come puoi pianificare un evento con un giro di sms?!
    La domanda che mi sorge è la seguente la connotazione di cui tu parli è giustissima .. Ma qui parliamo di Politica?!
    Religiosa?!
    Parliamo di pace e secondo te un evento come il premio nobel per internet non può essere un flash mob?!
    ti invito a partecipare al nostro evento
    Sabato ore 17:00 Piazza del Popolo, la pace non è solo mia ma anche tua …

    Cordiali Saluti Marco

  2. Marco, grazie delle spiegazioni ma la mia osservazione trova perfetto riscontro nella tua domanda: “mi spieghi come puoi pianificare un evento con un giro di sms?!”. Centrato il punto: è un evento, una manifestazione, non un flash mob (teoricamente i mob sono rapidi, spontanei, ecc).

    Il marketing applicato alle manifestazioni spontanee le rende ‘spintanee’… il che non vuol dire sia un male, semplicemente è l’applicazione commerciale ad un concetto nato dal basso e che le aziende/organizzazioni stanno cercando di fare proprio.

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