Il Fatto sbarca on line:
In redazione siamo in pochi e questa volta per coprire le spese e avere i capitali necessari per i nuovi investimenti dovremo raccogliere pubblicità. Per questo Il Fatto Quotidiano on-line dovrà avere tantissimi visitatori. Noi contiamo di riuscirci continuando a dire le cose che gli altri non dicono, raccontando storie e notizie che è impossibile leggere altrove. Ma questo non basta. Dobbiamo farci conoscere. Ed è qui che chiunque tiene alla libertà di parola, chiunque pensa che l’informazione nel nostro Paese sia messa in ginocchio non solo dalle leggi bavaglio, ma anche da giornali e tv al servizio del potente di turno, può darci una grossa mano. Vogliamo che tutti, ma proprio tutti, sappiano che il nuovo sito de il Fatto Quotidiano sta venendo alla luce. Per questo chiediamo ai blogger e a chi gestisce un sito di aiutarci mettendo a disposizione i loro spazi sul web per la nostra campagna di lancio.
Un esempio di come partire con il piede sbagliato. Internet non può e non deve essere il luogo dove tutto è gratis o costa un decimo, dove le persone fanno le cose gratis, dove gli spazi pubblicitari che su carta non vengono regalati su Internet lo sono.
E’ un’idea sbagliata di giornalismo, anche. I visitatori arrivano grazie a contenuti di qualità, non (solo) grazie alla pubblicità. Soprattutto la sfida non è farli arrivare grazie alla buona volontà di qualche migliaio di persone che regalano uno spazio per un banner… ma farli tornare, quei lettori.
Qualcuno ancora crede alla favoletta del dare gratis per un’informazione libera? E’ una presa in giro, se è vero (ed è vero, vista la fonte) che i risultati del bilancio al 31 dicembre 2009, riferiti quindi a tre mesi di gestione, sono questi: 2,17 milioni di euro utile netto, dopo aver stanziato a un fondo imposte quasi 1,1 milioni di euro. 108mila copie vendute ogni giorno, 756mila euro assegnati agli azionisti come dividendo 2009 e 108mila euro a riserva.
“Chi decide di ritirare il dividendo ottiene una cifra di poco inferiore al capitale investito” dice Giorgio Poidomani, presidente della s.p.a. Editoriale Il Fatto (che aggiunge, “il capitale è pari a 24 volte gli investimenti fissi.”) : significa che l’investimento è già ripagato e quindi c’è la possibilità di investire nuovamente, se si crede nel prodotto e se si crede nel Web.
Volete spazi pubblicitari? Pagateli.
Tra l’altro sul cartaceo, qualcuno scrive così di Internet http://www.mantellini.it/?p=8081
Condivido il passaggio: “Internet non può e non deve essere il luogo dove tutto è gratis o costa un decimo, dove le persone fanno le cose gratis, dove gli spazi pubblicitari che su carta non vengono regalati su Internet lo sono.”
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Il Foglio e il Fatto sono due cose diverse però :)))
(comunque nn è così che l’editoria cartacea si salverà)
Sorry Max. Sempre colpa del citofono di stamattina che mi ha rintronato 😀