Qualche settimana fa Luca De Felice mi ha gentilmente inviato il suo nuovo libro, Marketing Conversazionale, edito da Il Sole 24 Ore. Nel libro è citata anche 3 Italia, con la sua presenza su Friendfeed.
L’ho letto con interesse, perchè tratta di temi a me cari – per passione e lavoro – con un punto di vista diverso da quello della pura comunicazione.
Il taglio sicuramente è quello del marketing, ma spesso si sconfina nell’economia politica e nei grafici di stampo matematico… cosa che apprezzo sempre 🙂
Mi piace la tesi di fondo, quella che suggerisce di affiancare al modello delle “4P” di Jerome McCarthy (Prodotto Prezzo Distribuzione – Place in inglese – e Promozione) le“4C” di Robert Lauterborn (Customer Value, Customer Cost, Customer Convenience e Customer Communication) per arrivare alle leve del marketing relazionale: Creatività, Controllo, Community e Conversazioni.
I clienti da un prodotto vogliono valore, un prezzo adeguato, la convenienza in fase di acquisto e soprattutto una comunicazione vera, non semplice promozione. Scrive Luca De Felice:
“Il progressivo adattamento al mercato e la conseguente rifocalizzazione da un approccio impositivo, incentrato sul prodotto, ad uno adattivo, focalizzato sul cliente, non ha tenuto in considerazione l’inesorabile trasformazione del Cliente in Utente, sempre più rafforzata dalle nuove generazioni. Se la Generazione Y è costituita dai digital native, ovvero coloro che sono nati con le tecnologie digitali, all’orizzonte si sta affacciando una nuova generazione, la “C”, che è cresciuta con Internet e che diffonde Contenuti (da cui la lettera C) tramite supporti multicanale, flessibili e convergenti; una generazione che ha fatto proprio il rapporto con i social media e che dispone di mezzi e soluzioni in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. I suoi principi sono rappresentati dal potenziale della Creatività, dalla necessità di Controllo, dal valore della Community e dall’importanza delle Conversazioni.”
Un excursus attraverso i vari strumenti che il Web 2.0 mette a disposizione degli utenti ma anche delle aziende: non è più solo il marketing a gestire le leve di mercato, nè le relazioni esterne a guidare quelle della comunicazione. I punti di contatto tra dipendenti, clienti e prospect si moltiplicano, la membrana che circoscrive i confini aziendali separandoli dal mondo esterno è sempre più sottile.
Secondo me il libro va consigliato agli addetti ai lavori ed esperti Web 2.0, che possono trovare spunti interessanti e case study da cui trarre nuove idee, ma soprattutto alle persone che vogliano farsi un’idea di come applicare le evoluzioni del Web al business aziendale.
Già, in effetti, l’evoluzione continua, anche se a me piace anche parlare di ri-evoluzione, perchè di fatto spesso ci si ri evolve, anche grazie al mercato. Se penso a chi parla di marketing dinamico, storco il naso, perchè di fatto trattasi di stortura grammaticale, al pari di bella calligrafia. Mi spiace che in genere quado si parla di marketing, non vedo mai menzionati i termini di Feedback e di Quality, due aspetti assolutamente importanti ai giorni nostri e ancora, per generare un acronimo stranoto, ci metteri anche un qualcosa che inizia con A, che chiameri Affordable. Quindi il prodotto servizio del futuro, dovrebbe essere FAQ! Feedback-Affordable-Quality ovvero, deve essere generato dai feedback di precedenti progetti andati anche non bene, perchè dell’esperienza non si butta mai nulla! Deve essere accessibile, ma non necessariamente a tutti, dipende dal cliente tipo scelto e deve disporre di una certa qualità intrinseca di cui non si può fare ammeno. Applichiamo il modello all’I-phone4? Perfetto: Feedback: si, ci siamo, è di fatto frutto di un esperimento di marketing ben riuscito sulla versione 3gS. Affordble: insomma, non per tutti certo, ma se legato e progettato per un certo tipo di clienti, chiamiamoli borghese spendenti e social motivati, ci siamo. Quality: ta, ta, ta, taaaaa e qui casca l’asino :). Anche se la campagna di marketing a favore e il siluramento di uno dei responsabili dell’autosgambetto, direi che qui le stelline scendono parecchio. Non più di 5 su 10. Ecco quidi che il test dell’alce FAQ non viene superato e il prodotto va di diritto nella categoria rischio! Ce la faranno i nostri eroi a ingaggiare una risposta marchettare stile Classe (A)pple? Credo proprio di si, anche se il rischio corso non è da poco. Applichiamo il FAQ model un po in ogni dove e ci renderemo conto di quanto molti pecchino sul primo punto, la F di feedback, dati o ricevuti. IMO, questi sono punti fondamentali dai quali nel 2010 non si può più prescindere. bye bye