Paola Caruso è una giornalista professionista, da circa 4 anni lavora come collaboratrice coordinata e continuativa al Corriere della Sera. Con la speranza di essere stabilizzata e assunta, dopo anni di collaborazione.

Si è liberato un posto (a tempo determinato) con le dimissioni di un collega ma anzichè assumere un precario, il Corriere della Sera ha scelto una persona proveniente da una scuola di giornalismo. Paola dice che è un raccomandato, questo non lo so ma certamente ha meno esperienza di chi collabora da anni.

Paola non ci sta, la Rete non ci sta. Lo sciopero della fame e della sete fortunatamente si è trasformato in uno sciopero della fame, adesso tocca a noi portare all’attenzione di quante più persone possibili il caso: non è un caso isolato, ovviamente, ma può diventare un simbolo. Gianluca ha scelto di deviare il traffico verso il blog di Paola per aumentare l’attenzione, io scelgo di parlarne cercando di seguire tutti gli aggiornamenti. Se pensate che il caso di Paola meriti attenzione, fate qualcosa anche voi.

Update: la risposta di De Bortoli
DE BORTOLI: NON C’E’ FONDAMENTO, NON CI SONO STATE ASSUNZIONI (ANSA) – MILANO, 14 NOV –
Una collaboratrice del Corriere della Sera, Paola Caruso, scrive sul suo blog di aver iniziato uno sciopero della fame asserendo di essere stata scavalcata per un posto ”da un pivello di una scuola di giornalismo”. Il direttore del quotidiano, Ferruccio De Bortoli, replica che ”la sua protesta non ha alcun fondamento” e spiega:” in questo periodo, perdurando lo stato di crisi, non e’ stata fatta alcuna assunzione. La situazione alla quale si riferisce riguarda sempre un contratto di collaborazione accordato, alcuni giorni fa, a un giovane giornalista (che nessuno ha raccomandato) in sostituzione di un altro collaboratore”. Sul suo sito Paola Caruso scrive: ”Da 7 anni lavoro per il Corriere e dal 2007 sono una co.co.co. annuale con una busta paga e Cud. Aspetto da tempo un contratto migliore. La scorsa settimana un giornalista ha dato le dimissioni e si e’ liberato un posto. Ho pensato: ‘Ecco la mia occasione’. Neanche per sogno. Il posto e’ andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non e’ neanche giornalista, ma passa i miei pezzi”. ”Non ho mai ricevuto dalla collega Paola Caruso la richiesta di un colloquio -dice il direttore del Corriere della Sera-. Se lo fara’, la ricevero’ volentieri, come faccio con tutti. Prego la collega Caruso di smettere lo sciopero della fame e di ritrovare serenita’ e misura”. Il Cdr ha reso noto di aver chiesto un incontro urgente con la direzione per discutere la vicenda.(ANSA).

Un pensiero su “Corriere della Sera? Sciopero della fame contro i raccomandati”
  1. L’azienda per cui lavoro, che è una filiale italiana di un grosso gruppo, ha meno di 40 dipendenti.
    Venerdì dovevo contattare il boss per questioni personali, rimbalzato sia via mail sia mentre provavo a contattarlo via telefono sia fisso sia cellulare.
    Nel pomeriggio commessa urgente, serve la sua approvazione, dopo 5 minuti mi arriva la sua mail di approvazione.

    Ecco mi fanno ridere quelli “ma non aveva provato prima a contattarlo..”

    Jak

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