Sabato scorso sono andato a fare un po’ di spesa in un ipermercato Carrefour della mia città. Nulla di particolare: un po’ cibarie per i giorni di festa, ad occhio una cinquantina di ‘pezzi’ per un totale di circa ottanta euro. Una decina di borse, quelle puzzolenti in mais che si rompono solo a guardarle. Era un sabato pre-festivo, tarda mattinata: gente che affollava le corsie, carrelli pieni, casse intasate.

Ho scelto la cassa automatica, quell’isola in cui una sola persona dipendente di Carrefour riesce a tenere sott’occhio 4-6 casse. Quella cassa dove la gente, da sola, passa la spesa nei lettori di codici a barre, imbusta e paga. L’ho scelta perchè c’erano solo due persone in coda e pensavo avrei fatto prima di una qualsiasi cassa dove, in media, c’erano 5-6 persone in attesa.

Il patto è abbastanza chiaro: io cliente faccio tutto da solo e ottengo un (piccolo) risparmio di tempo. Non che sia un grande patto, intendiamoci, perchè Carrefour risparmia 4-5 assunzioni e dà in cambio qualcosa che, sulla carta, dovrebbe già far parte di un buon servizio: tempi di attesa alle casse limitati. Poichè nei giorni ‘canonici’ di spesa, nei pre-festivi e in tempo di offerte offrire un servizio di qualità non fa parte del patto standard Carrefour-cliente, mi accontento del patto io-cassa-automatica-io-risparmio-tempo.

Il fatto è che all’uscita del supermercato, subito dopo la cassa automatica che avevo scelto per pagare la spesa, mi ha fermato un signore che lavora per Carrefour. “Le dispiace se controllo?” mi ha detto. “Faccia pure” ho risposto. E con piglio deciso afferra lo scontrino e inizia a ravanare nelle borse della spesa.

Già, perchè le casse automatiche hanno spesso questo simpatico rovescio della medaglia: siccome Carrefour non si fida dei propri clienti (sia mai che tra un’insalata e un formaggino non si dimentichi di passare nel lettore codice a barre la confezione di wurstel), mette personale di controllo subito dopo la cassa automatica.

Gli addetti spulciano la spesa, borsa per borsa, e controllano che il cliente abbia pagato tutto. Carrefour non si fida dei propri clienti – il che è lecito – e per evitare furti li controlla dopo la cassa automatica. Il che non ho ancora capito quanto sia lecito, perchè sono già uscito dall’ipermercato avendo saldato il debito e uno sconosciuto mi infila le mani nella spesa.

In una logica di compromesso (sempre il famoso patto “io cliente faccio tutto da solo e ottengo qualcosa in cambio”) potrebbe anche non essere un grande problema. Lo diventa quando sei di fretta, hai scelto la cassa automatica per risparmiare tempo, non vuoi lasciare troppo tempo i “freschi” a temperatura ambiente e l’addetto al controllo ti apre tutte le borse (spaccandone due ma “tanto sono gratis, gliene do io due nuove”), scorre minuziosamente pezzo per pezzo e con la penna fa la ‘spunta’ alla scontrino fino a quando dopo 5 minuti e due borse rotte ti dice “Può andare tutto a posto, grazie e arrivederci”.

Ecco, i 5 minuti risparmiati usando la cassa automatica li ho persi con l’addetto al controllo. Che tra l’altro fermava tutti. Che tra l’altro fermava i clienti dopo le casse, dunque fuori dall’Ipermercato. Che tra l’altro controllava tutte le borse e non un paio a campione.

Vedi, cara Carrefour, tu hai risparmiato gli stipendi di una decina di cassieri con la tua cassa automatica perchè il lavoro lo fai fare al cliente. Però cara Carrefour, siccome il tuo risparmio non si trasforma in un vantaggio per me, la cassa automatica te la puoi tenere. Io cambio Ipermercato e torno dalla simpatica signorina del piccolo supermercato sotto casa.

8 pensiero su “Io, cassiere da Carrefour? Mai più”
  1. *veramente disdicevole questo sorvegliante che sistematicamente ferma tutti dopo le casse faidate… meriterebbe segnalare chiedendo spiegazioni alla Direzione Centrale di Milano perchè non risulta fatta in altri Carrefour… al Carrefour di Torino/Montecucco hanno adottato anche il Passarapido con lettore dei codici man mano che metti nei borsoni con controlli sporadici di una decina di pezzi e non di tutta la spesona che a quel punto li manderesti affa… naturalmente ai recidivi viene ritirata la relativa tessera ma alla fine si vede che anche mettendo in conto dei prodotti non registrati gli conviene sempre…
    Comitato@Strademulte.it

  2. Il Salvatempo della Coop o il Prontospesa dell’Esselunga (scanner con i quali contabilizzare in autonomia i prodotti acquistati, pagamento presso cassa dedicata al servizio e controlli a campione) sono ben altra cosa rispetto a ciò che il Carrefour propina ai propri clienti (serviziio denominato “Cassa e via”). Con i primi risparmi tempo, con quello del C. ti fai il sangue marcio, anche perché gli scanner di queste casse s’incartano con una certa facilità e deve venire un operatore a sbloccare, e tendenzialmente impieghi anche più tempo delle file ordinarie.

  3. Ad ogni modo dovevi rifiutare che una persona qualunque (non un agente di PUBBLICA sicurezza) frugasse tra le tue cose. E’ illegale, e fuori luogo.

  4. Certo che è illegale… solo un poliziotto/carabiniere puo chiederti una cosa del genere, e comunque con un motivo fondato.

    complimenti per il blog, bei articoli ben scritti.

  5. Il controllo della spesa non è mettere le mani in borsette personali. E considerando l’ altissimo tasso di furti, tra l’ altro molti di oggetti futili, credo sia un diritto della catena di distribuzione limitarne il fenomeno. Detto in parole povere rubano 5 persone su 10.

  6. Parzialmente d’accordo. Il risparmio di 10 cassiere ora porta migliaia di euro al giorno e non credo che il 50% delle spese senza cassiera non vengano pagati (se mi dicessi 1/2% possibile). Detto questo credo che una buona policy possa essere fare controlli e remunerare in punti fedeltà o sconti chi viene controllato ed è a posto. La gente non ruba, il supermercato risparmia, il cliente controllato riceve un micro indennizzo

  7. a me è successo ieri in una coop, mentre usavo il salvatempo per pagare ad una postazione fissa senza cassiera, mi si è avvicinata una cassiera e mi ha chiesto: mi fa vedere cosa ha comperato?
    Questi totem per pagare con il salvatempo fanno dei controlli random che ha volte richiedono il controllo della cassiera, non era il mio caso.
    Al che , ho replicato un secco no, è la seconda volta che mi succede in breve tempo , che mi si avvicini una cassiera e mi chiede di far vedere cosa ho acquistato. Al che è intervenuto il capo negozio a cui ho fatto presente che era la seconda volta che avveniva , e che secondo me mi veniva dato se non in modo esplicito , in modo implicito del possibile ladro, che non ero contrario ai controlli , ma a quel metodo di controlli. Ci siamo battibbeccati un po’ , alla cassiera ho detto se io le avessi chiesto di farmi una sega , lei cosa mi avrebbe risposta, al che lei come si permette, ed io come s’è permessa lei….
    Poi ho telefonato al numero verde coop facendo presente l’accaduto e tutte le mie considerazioni, adesso sono in attesa di risposta.Intanto appena posso faccio un salto dai carabinieri o polizia o da tutti e due e mi informo, anche perchè un’altra volta sempre nello stesso negozio , fuori all’esterno mentre prendevo la bicicletta mi si è avvinato uno in borghese, mi esibì un tesserino, dicendomi “sicurezza” mi fa vedere cosa ha comperato? era solo una bottiglia di coca cola , la feci vedere con il relativo scontrino e mi disse ok, e andò via , ma la cosa non mi piacque affatto.
    Saluti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.