Interessanti analisi di BusinessInsider sui dati di Second Market, la piattaforma per il trading privato delle azioni. Secondo le analisi, gli investitori ‘istituzionali’ – dopo un periodo di acquisto sfrenato – hanno smesso di comprare sul mercato secondario azioni Facebook e Twitter (…e non solo).

Nel primo trimestre infatti, i maggiori investitori sono stati “high net woth individuals”, ovvero singoli investitori privati. Una delle ragioni, secondo Second Market, è che le aziende hanno allentato i vincoli sul Right of First Refusal (ROFR). Il meccanismo delle azioni private è abbastanza complicato ma, semplificando, solitamente le aziende specie in startup si riservano il diritto di rifiutare la vendita da parte dei propri dipendenti di azioni sui mercati secondari, affidandola al mercato primario (ovvero 4-5 grandi partner che curano le transazioni).

Ecco perchè il numero di impiegati che hanno venduto azioni è diminuito nel primo trimestre. Questo, però, potrebbe essere dovuto anche all’avvicinarsi della quotazione per alcune aziende. L’IPO è solitamente un momento in cui gli impiegati monetizzano il lavoro (e le stock options) profuso nelle start-up in cui lavoranop e il sentore che un’IPO sia vicina li convince a tenere le azioni e non metterle sul mercato (Primario o secondario che sia).

In fondo, le voci di quotazione per Facebook e Twitter si intensificano con il passare del tempo, anche se la ‘star’ della settimana è senz’altro Linkedin, la prima azienda social statunitense a tentare la strada dell’IPO con una quotazione stimata di oltre 4 miliardi di dollari.

 

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