Come trovano lavoro gli italiani? Prova a spiegarlo il Kelly Global Workforce Index, indagine di Kelly Services secondo cui la candidatura spontanea rimane ancora il metodo più usato per trovare lavoro (secondo il 29%), a cui segue a stretto giro il “passaparola” (25%), ma si evidenzia che un lavoratore su tre (33%) utilizza i social network per cercare nuove opportunità.

I social, insomma, diventano importanti…. almeno nella ‘testa’ dei candidati:
Secondo il 29% delle persone di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, per migliorare la propria posizione lavorativa è essenziale essere presenti attivamente sui principali social network con un profilo ben definito. La pensano allo stesso modo il 24% degli intervistati tra i 30 ed i 47 anni ed il 22% dei baby boomers (tra i 48 e i 65 anni). Anche se sempre più aziende attuano politiche volte a regolare l’utilizzo dei social network durante l’orario lavorativo, come attesta il 27% degli intervistati, si riscontra che i settori in cui dipendenti sono più attivi nelle conversazioni on-line sono IT, Hospitality e Travel/Leisure. Dall’indagine emerge, tuttavia, che il 28% degli intervistati si dichiara preoccupato per le possibili ripercussioni negative che le informazioni personali contenute sul proprio profilo potrebbero avere sulla carriera professionale, per cui è necessario prestare la massima attenzione a ciò che si pubblica.

LE PERCENTUALI PIÚ RILEVANTI:
LinkedIn (1,7 milioni di iscritti in Italia) è il social network più utilizzato per la ricerca del posto di lavoro secondo il 64 % degli intervistati della Generazione X (età 30-47), il 57 % dei baby boomers (età 48-65) e il 54% della Generazione Y (18-29 anni). Al secondo posto Facebook secondo il 14% della Generazione X, il 27% della Generazione Y e il 12% dei baby boomers.
• Per crescere lavorativamente, secondo il 29% degli intervistati della Generazione Y, è essenziale essere presenti attivamente all’interno dei principali social network. La pensano allo stesso modo il 24% degli intervistati della Generazione X ed il 22% dei baby boomers.
• Il 28 % degli intervistati si dichiara preoccupata dal fatto che i contenuti delle proprie pagine sui social network potrebbero avere ripercussioni negative sulla propria carriera lavorativa.
• Il 27 % degli intervistati ha dichiarato che nell’azienda in cui lavora esistono politiche che regolamentano l’utilizzo dei social network.
• I settori in cui i dipendenti sono più attivi nelle conversazioni on-line sono IT, Hospitality e Travel/Leisure.
• La regione in cui si registra una maggiore ricerca di posti di lavoro on-line è la Lombardia, in cui il 35% degli intervistati utilizza i social network per cercare un impiego. A seguire si colloca la Sicilia (34%), poi Veneto, Campania, Lazio, Piemonte (32%), Emilia Romagna (30%), Toscana (29%), Liguria (28%) e Puglia (27%).

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