Il neo Ministro dell’Istruzione Profumo cerca collaboratori sul fronte dei new media, e-government, open data e social innovation: lo fa attraverso una ‘chiamata‘ pubblica – non un vero e proprio concorso – che permette a chi pensa di avere i requisiti di segnalare la propria disponibilità.
Sei i posti disponibili: due senior a 48mila euro lordi annui e 4 junior a 24mila euro lordi annui. Si tratta di una collaborazione, senza garanzia di rinnovo alla scadenza. Probabilmente a riporto del neo capo di gabinetto del ministro, Luigi Fiorentino. “Pur caratterizzati dal rapporto fiduciario intuitu personae – scrivono al Ministero dell’Istruzione – sono per la prima volta conferiti previo avviso pubblico e conseguente valutazione comparativa dei curricula, sia per garantire la piena applicazione del principio di trasparenza sia per assicurare l’elevata e qualificata professionalità dei soggetti cui verrà conferito l’incarico, selezionati nell’ambito di un’ampia rosa di candidature
Luci e ombre, in questa scelta.
Luci, perchè la chiamata ‘pubblica’ permette a tutti di candidarsi. Non è un concorso pubblico, dunque ampi margini di manovra nella scelta, ma comunque una scelta nella direzione della trasparenza. Luci, perché rispetto alle classiche selezioni ministeriali si tratta comunque di una novità da accogliere positivamente.
E poi ombre (più numerose delle luci, a dire il vero). La scelta di limitare l’offerta ai possessori di dottorato, ad esempio: non è certo un dottorato di ricerca (specie in materie simili) a fare la differenza se si cerca una professionalità da spendere – come si spera – in progetti concreti a supporto del Ministero. La retribuzione – 24mila euro lordi, ovvero circa 1300 euro per 13 mesi – può attirare neolaureati senza o con poca esperienza, non certo la “qualificata professionalità” indicata nell’avviso pubblico.
In sintesi, bene la scelta di una ‘chiamata pubblica alle armi’, ma per il resto c’è ancora tanta strada da fare.
Anche il limite dei 40 anni non ancora compiuti mi pare limitante.
Proverò a mandargli questa lettera di presentazione:
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“Egregio Ministro dell’Istruzione,
ho letto con interesse il suo annuncio e vedo purtroppo di non essere adatto a ricoprire la carica, perché ho ben 53 anni, mentre il massimo previsto nel concorso e’ di 40 anni.
Inoltre non possiedo un dottorato, ma ho solo insegnato in una diecina di università nel mondo, temi come ad esempio Logistica e Sistemi informativi (Il mio CV lo trova qui: http://www.linkedin.com/pub/gabriele-levy/1/472/a33), non so quasi niente di new-media, dato che ho solo fatto la prima telefonata via Internet dall’Europa (https://www.facebook.com/note.php?note_id=10150176942888761) e poi poco altro.
Non sono adatto a ricoprire l’incarico anche perché sono tra i fondatori di Oilproject.org, la prima scuola italiana via web, e sono il direttore della nuova ma pimpante Software University (www.softwareuniversity.net), la prima scuola specializzata in mestieri richiesti dal mercato del lavoro IT.
So parlare solo quattro lingue, ed ho programmato in appena una ventina di linguaggi, roba da ragazzini…
L’aver pubblicato un bando per le quattro posizioni piu’ importanti nel sistema le avrà certamente causato una valanga di emails con curriculum allegato.
Di tutti questi ce n’e’ uno, il presente, dove le elenco tutta una serie di motivi per cui lei non mi dovrebbe scrivere: un NON-CURRICULUM!
Intanto le do un piccolo consiglio: invece di mettere su una commissione di specialisti che tra un anno propongano il futuro dell’istruzione in Italia, vada a vedere come oggi si fa scuola sul web, dove le classi sono di migliaia di persone, e l’utilizzo dei contenuti e’ gratuito.
Ecco, per il liceo ed i primi anni dell’università, si possono imparare online un sacco di cose dal sito http://www.khanacademy.org, per le facolta’ universitarie di primo livello, si puo’ dare uno sguardo qui: http://www.academicearth.org, dove ci sono migliaia di lezioni dalle migliori università americane usufruibili gratuitamente.
A mio parere, se lei riuscisse ad ottenere i fondi per sottotitolare in Italiano questi due siti, potrebbe gia’ dire di aver fatto la prima grande rivoluzione dell’Istruzione nel nostro paese.
Il problema della istruzione professionale nel nostro Paese è che essa è ancorata a modelli passati: diploma, laurea, specializzazione.
Il guaio è che, a causa della velocità con cui si sviluppa la tecnologia, le scuole non riescono a tenersi aggiornate sul CHE COSA deve essere insegnato, così che risponda alle necessita’ del mercato del lavoro.
Oggi il modello è molto diverso: il mercato del lavoro IT (Quello cioè dove si creano il maggior numero di posti di lavoro) è in costante cambiamento. Pochi anni da sono stati lanciati i primi cellulari Android o Iphone, oggi è pieno di aziende che cercano sviluppatori di applicazioni per Android e Iphone. Non sappiamo quali sono i prodotti che verranno lanciati tra un anno, ma sappiamo che produrranno molti posti di lavoro.
Una scuola strutturata come l’università, non sarà mai in grado di modificare in continuo contenuti e docenti, e quindi nasceranno delle scuole in grado di fare quello che l’università non fa per le aziende.
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Ora la lascio per evidenti limiti del suo tempo, La ringrazio se ha voluto leggere questa mia breve presentazione, e la prego di cestinare immediatamente questo mio scritto ed il CV ad esso allegato.
Cordialmente, Gabriele Levy”
Gabriele, facci sapere come va con la lettera 🙂
S., vero: diciamo che la (mia) speranza è che a 45-50 anni si siano ‘passati’ i 24mila euro lordi di retribuzione annua…
Interessante…ma vale la pena???
Buon Anno a tutti !!!
Dopo la benzina a 1.8€ vedo che sta andando alla grande…. !?!?!?!?
Vale la pena… cosa?