Ogni anno in Italia vengono sottratti 275 miliardi agli occhi del fisco. Duecentosettantacinque miliardi di euro, ogni anno, su cui non vengono pagate le tasse. Duemila euro a contribuente di tasse evase. Centoventi miliardi di euro di tasse complessive che vanno in fumo, ogni anno, e che inevitabilmente ci ritroviamo a dover pagare – noi che paghiamo le tasse, ovviamente – tra manovre e manovrine.

Dove si concentra l’evasione? Al Nord per ammontare (ma un libero professionista del Nord dichiara in media il doppio di un omologo che vive al Sud), al Centro per numero di evasori singoli. Due le categorie che fanno dell’avesione uno sport nazionale: i lavoratori autonomi o gli imprenditori che dichiarano la metà del loro reddito reale nascondendo al Fisco più di 15 mila euro a testa; i proprietari immobiliari che dalla dichiarazione tengono fuori oltre l’80% delle loro entrate, quasi 18 mila euro ciascuno. Metà degli italiani dichiara al fisco meno di 15mila euro lordi l’anno e il 90% è sotto i 35mila euro. L’86% dei lavoratori autonomi dichiara meno di 20mila euro l’anno di reddito, meno dei loro (eventuali) dipendenti.

Se guardiamo agli ultimi studi di settore disponibili, discoteche e i locali da ballo dichiarano in media meno di 6 mila euro di reddito lordo annuo, i centri benessere meno 3.200 euro e gli impianti sportivi meno 1.300, i ristoratori in media 13.800 euro, i parrucchieri 12.500, i gioiellieri 16.300.

Quasi 4 milioni di persone nel 2007 che dichiarano in media 26.300 euro lordi annui, in pratica quanto un neolaureato al primo impiego. Uscendo dagli studi di settore, la media è ancora peggiore: 18.300 euro ogni anno, meno di un operaio. Secondo l’Agenzia delle Entrate a dichiarare di più sono stati gli avvocati con 49.000 euro, seguiti dai titolari di agenzie immobiliari (35.000) e ingegneri (28.300). In fondo alla classifica i parrucchieri con 10.400 euro, battuti di poco dagli ambulanti che hanno dichiarato, in media, 11.000 euro. I macellai hanno guadagnato 22.500 contro i 17.00o dei baristi ( un reddito di poco inferiore a quello dei metalmeccanici) e i 13.800 euro dei negozi di casalinghi. Gli albergatori, invece, dichiarano in media 21.000 euro.

Insomma, anche tra i più ricchi sulla carta (gli avvocati), il reddito medio è davvero basso. Ma se l’Agenzia delle Entrate conosce tutti questi numeri, perchè non fa nulla?

Nel 2010 sono state vendute più di 200mila auto con valore superiore ai 103mila euro (i ‘vecchi’ duecento milioni di lire) e solo 72mila contribuenti hanno dichiarato un reddito annuo lordo superiore ai 200mila euro. Oltre 42mila barche sopra i 10 metri di lunghezza sono intestate a persone che guadagnano meno di 20mila euro l’anno, ci sono oltre 500 italiani che guadagnano meno di 1500 euro al mese lordi e hanno un aereo: il 26% dei proprietari di aereo infatti dichiara meno di 20mila euro l’anno, il 30% meno di cinquantamila.

E’ evidente che c’è spazio per recuperare soldi. Il perchè non si faccia è per me un mistero.

 

Un pensiero su “Un Paese di evasori”
  1. Perché l’Italia è talmente piena di regole, che giocandoci è possibile “vincere”.
    Dato che la maggior parte delle tasse non si paga sul posseduto ma sul reddito (differenza tra patrimoniale e IRPEF, ad esempio), se anche tu “possiedi” la barca, non è detto che si riesca a dimostrare un reddito alto.
    Ecco che entrano in ballo le eccessive regole fiscali: in Italia puoi fare uno sgravio qui, puoi scalare dalle tasse qualcosina, fai risultare una spesa come spesa di rappresentanza/aziendale, un rimborso spese qua e un finanziamento societario là, ed ecco che metà dei tuoi introiti sono esentati da una grossa fetta di tasse, E quindi il “reddito” risultante SULLA CARTA è più basso di quello reale.

    Chiaramente quasi mai l’evasione fiscale è di questo genere (cioè fatta rispettando la lettera delle leggi ma non lo spirito, comunque inattaccabile perché di fatto avresti fatto solo cose lecite), ma la giungla di norme, esenzioni, sgravi, e possibilità è talmente vasta, in Italia, che se cominci a far uso di sgravi a cui anche magari NON hai diritto, riuscire a venire a capo dei tuoi “magheggi” fiscali è così lungo e complicato che per la Finanza a volte la spesa di indagare sul tuo stato di evasore è superiore a quello che recupererebbero dalla tua evasione. Ecco perché non si fa sempre.
    Questo è specialmente vero per le medie imprese, più che per le piccole e le grandi.

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