Scorrendo ieri la mia timeline Facebook mi sono imbattuto in un post dove Alessio Carciofi – persona in gamba che lavora sui temi del digitale – segnalava che il direttore del personale di una nota società calcistica quotata in borsa si era “ispirato” ad una sua intervista per un post su LinkedIN. Questo il post:
e questa l’intervista su Economymag, di cui riporto l’inizio.
Potete tranquillamente fare il paragone e tirare le conclusioni (oppure scorrere i post LinkedIn e vedere parecchie “ispirazioni” ad articoli ed interviste di altri, sempre senza link o menzione dell’autore). Alessio su Facebook scrive “Praticamente ha preso e copiato le dichiarazioni da una mia intervista e ci ha fatto un post, senza citare nulla. •su LinkedIn• Insomma, la Juve non ha smesso di rubare” aggiungendoci una sarcastica faccina.
Nelle ore successive, Osvaldo Danzi – recruiter – scrive su LinkediN che “riconoscere il merito dovrebbe essere la prima regola per un Manager; essere corretto dovrebbe essere altrettanto importante soprattutto per chi lavora nel mondo dello sport. Questo signore non solo ha dimostrato di non conoscere le regole base dell’etica della comunicazione, ma anche molta ingenuità nel credere che sui social nessuno se ne sarebbe accorto“.
Sarebbe curioso capire cosa ne pensano i colleghi che di mestiere gestiscono le risorse umane in altre aziende. Detto che copiare può anche avere risvolti penali e civili, credo la questione sia più etica e professionale. Che ne pensate?
ps: per altro fino a ieri ero connesso a questo signore, da oggi non più. Detox digitale, come insegna Alessio 🙂
Update: Osvaldo Danzi mi fa giustamente notare l’importanza di un terzo argomento, quello che lega la persona all’azienda per cui lavora specie in un contesto come quello di LinkedIn. Ecco allora che la “persona” diventa “l’azienda”, nel bene e nel male, e sua LinkedIn appaiono decine di commenti sarcastici sulla Juventus. Ho chiesto a Claudio Albanese (relazione esterne Juventus) un parere, ma non mi ha risposto.